I trafficanti di schiavi nel sud est asiatico sono tantissimi e tendono ad aumentare di numero per via della richiesta crescente di pesce da introdurre nella catena alimentare americana ed europea. Il racket provvede a fornire all'equipaggio delle navi con nomi cambiati e una diversa bandiera per evadere alle autorità. Numerose agenzia internazionali, tra cui l'Interpol, le Nazioni Unite e il dipartimento della difesa americano, hanno fatto sapere di non avere l'autorità per intervenire e fermare il fenomeno dei pescatori-schiavi. Diversi schiavi hanno confermato ai giornalisti della Ap che a causa dei massacranti turni di lavoro e per le violenze subite, molti uomini non ce l'hanno fatta e sono morti. I loro corpi sono stati buttati in mare. Il business del pesce è enorme. Si calcola che solo in Thailandia 7 milioni di dollari l'anno alimentino l'industria del pesce esportato.
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