Oxford, famiglia riduce in schiavitù un disabile e lo picchia con una sbarra di ferro

Oxford, famiglia riduce in schiavitù un disabile e lo picchia con una sbarra di ferro
di Federica Macagnone
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Giovedì 7 Luglio 2016, 15:38 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 17:06

Era giunto in quel campo nomadi all'età di 15 anni quando era rimasto solo al mondo. Aveva trovato lì una famiglia che lo aveva ospitato per 35 anni. Tuttavia quello che doveva essere un rifugio sicuro si è trasformato in una prigione senza via d'uscita negli ultimi cinque anni. Nicholas Iliff, 52 anni, è stato costretto ai lavori forzati per 5 sterline al giorno da Christopher Joyce, 82 anni, e dalle figlie Mary Joyce, 60 e Helen Collins, 46 di Redbridge Hollow, un campo nomadi a sud di Oxford: adesso i tre sono stati giudicati colpevoli di frode e di aver costretto un uomo con problemi mentali ai lavori forzati.
 


Per la pena dovranno attendere agosto, quando la Oxford Crown Court li condannerà definitivamente per i reati commessi, secondo le prove raccolte dagli investigatori, tra il 6 aprile 2010 e del 9 febbraio 2015.
 
 


Secondo l'accusa, Iliff, con difficoltà di apprendimento, era costretto a vivere in un capanno di mattoni rossi ed era schiavizzato dalla famiglia che lo costringeva ai lavori forzati per 12 ore al giorno, concedendogli talvolta il pagamento di 5 sterline.

Negli anni la vittima ha subìto lesioni fisiche, tra cui un grave infortunio al braccio cercando di sollevare una lavatrice e si è slogato cinque volte una spalla nel corso di tre anni e mezzo. Tuttavia non gli erano concesse cure mediche ed era costretto a lavorare: se non svolgeva i suoi compiti in maniera soddisfacente, veniva picchiato dai suoi aguzzini che, in qualche occasione, hanno usato anche una sbarra metallica per colpirlo.

Iliff avrebbe tentato di fuggire da Redbridge Hollow in diverse occasioni: in alcuni casi è stato riportato presso la famiglia con l'uso della forza, in altri sarebbe stato lui stesso a ritornare perché, oltre a non avere alcun posto dove andare, era spaventato dalle possibili conseguenze della fuga. Oltre all'accusa per lavori forzati, i tre sono stati condannati per frode: avevano aperto un conto corrente all'insaputa della vittima richiedendo allo Stato i benefit che gli spettavano, racimolando dal 2002 al 2015 la somma di 139mila sterline.

Il caso è venuto alla luce dopo un'indagine della Thames Valley Police: il 26 marzo 2015, intorno alle 6, la polizia fece irruzione a Redbridge Hollow e arrestò Collins. Il 30 marzo Christopher e Mary Joyce sono finiti in manette.
«Vorrei riconoscere il coraggio della vittima, che ha parlato con la polizia raccontando quello che aveva subìto – ha detto l'ispettore capo Mark Glover - I tre hanno sostenuto di aver trattato Iliff come un membro della famiglia, ma le prove hanno dimostrato che nessuno si comporterebbe mai in questo modo con un familiare. È un uomo vulnerabile che non ha famiglia né amici. Sentiva di non potersi rivolgere a nessuno e non aveva alcun altro posto dove andare. Uno psicologo forense ha scoperto che, a causa di una disabilità di apprendimento permanente, la vittima era incapace di fuggire dalla trappola in cui era finita. Hanno approfittato della sua vulnerabilità e lo hanno trattato come uno schiavo. Adesso pagheranno per quello che hanno fatto».

 

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