Il Cremlino ha finora smentito di aver ordinato gli attacchi informatici che secondo le agenzie di intelligence Usa e Casa Bianca hanno regalato a Trump le chiavi di 1600 Pennsylvania Avenue. E in serata, il ministero degli Esteri russo ha annunciato che se ci saranno nuove misure ostili da parte americana, Mosca non tarderà a rispondere.
Intanto da Mar-a-Lago, dove si trova in vacanza, il tycoon ha reagito indirettamente, ma con sdegno, alla nuova raffica di azioni intraprese da Obama per mettere paletti alla sua presidenza e che oggi ha incluso un discorso del segretario di Stato John Kerry sul Medio Oriente: «Sto facendo del mio meglio per ignorare le molte dichiarazioni incendiarie del presidente Obama e gli ostacoli che mi mette sulla strada. Pensavo che sarebbe stata una transizione facile».
Trump ha nominato ieri un reduce dell'amministrazione di George W. Bush, il 41enne Thomas Broissert, a capo dell'anti-terrorismo e della cybersicurezza, ma la squadra di Obama e i democratici del Congresso temono che il tycoon sia pronto a sacrificare le azioni anti-hacker al disgelo dei rapporti con Putin. A complicare l'azione dell'amministrazione uscente è il fatto che la transizione del presidente-eletto non ha ancora avuto briefing esaurienti con la Casa Bianca sui temi della cybersicurezza.
Questa lentezza ha creato costernazione: non capiscono il pericolo? Perno delle azioni allo studio sarebbe una revisione di un ordine esecutivo del 2015 che dà al presidente autorità di reagire a cyberattacchi dall'estero contro la sicurezza economica e nazionale degli Usa: secondo i legali di Washington, non coprirebbe gli attacchi contro il sistema elettorale. L'idea sarebbe quindi di aggiornarlo dichiarando il sistema elettorale parte dell'«infrastruttura critica» degli Stati Uniti. Indispensabile poi, secondo gli avvocati di Obama, è fare in modo che qualsiasi azione intrapresa sia difficilmente reversibile. «Le decisioni saranno rese pubbliche o comunicate al Congresso in modo tale che sia quasi impossibile far marcia indietro», ha detto una fonte dell'amministrazione.
Per l'amministrazione Obama l'obiettivo non è solo punire, ma anche creare un deterrente: «Per quanto sia preoccupato per quel che è successo in queste elezioni», ha detto una fonte del WP, mi preoccupa anche cosa può capitare in futuro: in questo paese si vota ogni due anni e sono convinto che i russi ed altri ci riproveranno se non facciamo nulla«.
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