Picchiano i figli e ne tengono uno in catene. I genitori si difendono: «Era irrequieto»

Picchiano i figli e ne tengono uno in catene. I genitori si difendono: «Era irrequieto»
di Federica Macagnone
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Domenica 24 Agosto 2014, 16:49 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 19:48

Al piccolo Alvar, che ha solo 10 anni, le catene alle caviglie avevano provocato delle piaghe dolorose. Eppure questo non era l'unico sopruso che lui e i suoi quattro fratellini, di età fra i 3 e i 9 anni, avevano dovuto subire. I genitori, Alejandro Hernandez, 44 anni, e Beatriz Enriquez, 34 sono stati arrestati dalla polizia di Poza Rica, in Messico, per crudeltà sui bambini.

Quando la polizia è arrivata nella loro casa fatiscente, in una delle zone più povere della città, hanno trovato i bambini soli e in un stato di abbandono totale.

Addirittura uno di loro, il più grande, era tenuto in catene. «È impossibile da controllare – ha dichiarato la madre – a scuola si caccia sempre nei guai». I genitori si sono giustificati dicendo di non essere gente crudele e di amare i loro bambini, ma Alvar era troppo vivace e avevano deciso di tenerlo in catene a scopo correttivo.

I piccoli vivevano nel degrado e nella sporcizia e venivano “educati” a suon di legnate. Secondo il racconto dei vicini che sentivano le urla dei bambini provenire dalla casa, il padre li picchiava con una tavola di legno. Alejandro Hernández è stato descritto come un uomo duro e violento che minacciava con un machete in mano chiunque si avvicinasse alla casa con l'intento di fermare la violenza quotidiana sui figli. Secondo uno dei vicini aveva il vizio degli alcolici.

I bambini sono usciti dall'incubo dopo una segnalazione anonima arrivata alla polizia. Gli agenti hanno riferito che i piccoli avevano segni evidenti di abusi ed erano tenuti in condizioni terribili. Adesso sono stati affidati ai servizi sociali, mentre i genitori resteranno in carcere in attesa di giudizio.