Giappone, Yuriko Koike eletta primo governatore donna a Tokyo

Giappone, Yuriko Koike eletta primo governatore donna a Tokyo
di Alessio Barbati
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Lunedì 1 Agosto 2016, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 09:52
Yuriko Koike, ex ministro della difesa giapponese, è stata eletta governatrice di Tokyo con più di un milione di voti di distacco dall'avversario. È la prima volta che una donna viene eletta governatore ed è la prima volta che un sindaco si autoimpone un taglio dello stipendio. Una nomina che arriva dopo le dimissioni del suo predecessore, costretto a dimettersi per il coinvolgimento in uno scandalo finanziario.

«Voglio riconquistare la fiducia degli abitanti di Tokyo», ha detto la Koike alludendo proprio alle accuse di appropriazione indebita che avevano fatto cadere Yoichi Masuzoe. Sono stati chiamati alle urne 11.27 milioni di aventi diritto con una risposta del 59.73%, di questi, 2,91 milioni di voti sono andati alla Koike, 1.79 all'ex ministro dell'Interno Hiroya Masuda e 1.35 milioni al candidato del centro-sinistra Shuntaro Torigoe. «Amministrerò Tokyo mettendo in atto politiche ancora inedite», ha detto il neosindaco dopo la vittoria. Ad attenderla c'è il nucleo urbano più popoloso al mondo con oltre tredici milioni e mezzo di residenti e la preparazione della città per le Olimpiadi estive del 2020. Tra i primi impegni in agenda, ci sarà proprio il viaggio a Rio de Janeiro per rappresentare Tokyo come prossimo ospite della manifestazione.

Yuriko Koike vanta un curriculum piuttosto inusuale per un politico giapponese: ex mezzobusto televisivo entra in politica nel 1992 e nel 2007 diventa ministro della Difesa del governo Shinzo Abe. Nei primi anni 70 aveva lasciato il Giappone per studiare in Egitto, prima imparando l'arabo all'American University in Cairo, poi laureandosi in Sociologia presso l'Università del Cairo. La sua ex poltrona da ministro dell'Ambiente fa sperare molto nelle politiche ambientali, specialmente per la prevenzione dei disastri naturali, ma ci si aspetta anche un segnale forte di sostegno alle strutture pubbliche per anziani e bambini, ancora molto carenti. 

 
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