Lo stop di Gentiloni a Putin: «La Russia fuori dal G7»

Lo stop di Gentiloni a Putin: «La Russia fuori dal G7»
di Marco Conti
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Venerdì 10 Febbraio 2017, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 15:05

Paolo Gentiloni è il primo capo di governo europeo ad arrivare a Londra dopo il via libera del parlamento britannico alla Brexit e il rilancio tedesco dell'Europa a più velocità. Le due ore di colloquio a Downing street con Theresa May non sono proprio quelle tra due che intendono dirsi addio. Ovviamente solo Gentiloni può permettersi di dire che «la Brexit per molti di noi è un momento triste», ma sono significative le rassicurazioni che i due si danno sul trattamento di coloro che decidono di rimanere in Italia o nel Regno Unito dopo il divorzio.

INVITO
La ricerca di punti in comune, piuttosto che dei motivi alla base della separazione, in questo momento conviene ai britannici che si apprestano ad avviare il negoziato con Bruxelles. Ma serve anche all'Italia che si appresta a presiedere il primo G7 con Donald Trump e con il nuovo inquilino dell'Eliseo. L'arrivederci è a Taormina, ma senza Putin perché non è stato e non sarà invitato, come è noto ormai da un po'. «Da parte della presidenza italiana del G7 non c'è alcun invito a Putin a partecipare», spiega infatti Gentiloni al termine del colloquio. Comunque sia «c'è l'esigenza - aggiunge - mentre manteniamo una posizione ferma sui principi, di fare ogni sforzo possibile sul terreno del dialogo». Quindi le sanzioni alla Russia restano per l'invasione dell'Ucraina mentre c'è attesa per le mosse di Trump che incontrerà Putin prima del G20 di Amburgo.

L'attesa per la visita di Trump a Londra continua a scatenare polemiche che si alimentano anche di indiscrezioni sull'irritazione della regina per un invito che considera affrettato. Il disorientamento che si coglie a Downing sul percorso che avrà la Brexit e l'incertezza dovuta all'avvio della presidenza Trump permette a Gentiloni di tendere una mano alla collega sostenendo che la Brexit «non sarà un negoziato semplice, ma che dobbiamo affrontarlo e, questo sarà l'atteggiamento italiano, in modo amichevole e costruttivo. Non abbiamo alcun interesse ad un negoziato distruttivo tra l'Ue e il Regno Unito». Parole che piacciono al sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova che domani a Milano, con Emma Bonino e Francesco Rutelli, lancerà il movimento Forza Europa. Affermazioni che permettono di interpretare l'Europa a più velocità, che verrà ribadita al vertice Ue di Roma di fine marzo, come un'occasione che si offre al Regno Unito per uscire dalla porta e rientrare dalla finestra in molte questioni. A cominciare dai temi legati alla sicurezza e alla difesa, argomento che ieri è stato oggetto dell'incontro - avvenuto sempre a Londra - tra il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il collega inglese Michael Fallon.

DOPO
«Gran Bretagna e Italia continueranno a lavorare insieme. Spero che con la presidenza italiana del G7 avremo un nuovo approccio sui flussi migratori». Al riconoscimento del ruolo dell'Italia nel soccorso e nell'accoglienza degli immigrati la May unisce la critica per la politica di Trump sull'immigrazione che giudica «sbagliata» e «divisiva». Gentiloni, che dopo l'incontro con May tiene una lezione alla London Business School, non affonda sul nuovo inquilino della Casa Bianca. Anzi, definisce l'elezione di Trump «un'enorme opportunità». Poi l'affondo contro «i signori del populismo» che «sono al lavoro. Quelli che vogliono soluzioni a breve termine, che cercano capri espiatori e sfruttano le possibilità che offre la società aperta. Il populismo risponde a preoccupazioni legittime, ma i leader riformatori - conclude - hanno il compito di agire conoscendo le cause dei fenomeni» e di fare scelte «che vadano incontro a quelle esigenze che alimentano il populismo».

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