Arabia saudita, due transgender uccisi dalla polizia: infilati in sacchi e bastonati a sangue

Arabia saudita, due transgender uccisi dalla polizia: infilati in sacchi e bastonati a sangue
di Federica Macagnone
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Giovedì 2 Marzo 2017, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 09:15
Li hanno infilati in due sacchi e li hanno picchiati con dei bastoni fino a ucciderli: due pakistani transessuali sono morti in seguito alle torture subite dopo essere stati presi in custodia dalla polizia saudita.

Amna, 35 anni, e Meeno, 26, entrambi della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, in Pakistan, sono stati arrestati a Riyadh, in Arabia Saudita, per aver indossato vestiti da donna in pubblico: nel Paese è un reato per gli uomini portare abiti e monili femminili. Insieme alle vittime, durante una retata in una guest house, sono finite in manette altre trentacinque persone. La notizia è stata confermata a The Tribune dal colonnello Fawaz bin Jameel al-Maiman, portavoce della polizia di Riyadh: la maggior parte degli arrestati sono persone che provengono da Khyber-Pakhtunkhwa e da altre città del Pakistan.

Qamar Naseem, attivista per i diritti transgender, ha detto che solo 11 dei 35 arrestati sono stati rilasciati dopo il pagamento di una multa di 150.000 rial, poco meno di 38mila euro. Gli altri ventidue sono ancora in custodia. «Torturare esseri umani, infilandoli in sacchetti e picchiandoli con dei bastoni è inumano - ha detto Naseem - La sofferenza si è conclusa per queste due vittime, ma ci sono ancora tanti altri che rimangono nelle carceri saudite. Nessuno si mobilita per salvarli, qui la vita di un transgender non è di alcun valore e non lo è nemmeno per il nostro governo».
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