«Siamo stufi di sentir dire che c'è bisogno degli extracomunitari - ha aggiunto Zaia -, perché certi lavori qui non si vogliono più fare. Noi vogliamo pensare prima ai nostri lavoratori, gli altri si arrangino. È una superballa dire che c'è bisogno degli extracomunitari. Noi vogliamo fare liste di collocamento differenziate per pensare prima ai nostri cittadini, poi a quelli del resto del mondo».
Zaia ha affrontato anche il tema del federalismo: «Fatta salva la stabilità dei conti pubblici, per il resto diciamo a tutti arrangiatevi». Il presidente della Regione si riferiva al deficit di molte regioni, in particolare per quanto riguarda il bilancio della sanità. «Noi - ha concluso Zaia - ne abbiamo le tasche piene e agli altri diciamo arrangiatevi». E una frase è stata dedicata anche al crocifisso nelle scuole: «In Veneto noi facciamo ancora il presepe e nelle scuole vogliamo il crocifisso. Il crocifisso è il segno della fede ma anche dell'identità di un popolo».
Cori anti-Napoli a Pontida. Al tradizionale raduno di Pontida del carroccio, ritornano anche i cori razzisti dei sostenitori della Lega contro Napoli: «Noi non siamo napoletani», hanno scandito in senso di disprezzo gli uomini del carroccio in un clima da osteria, brindando alla «Padania libera». E invitando anche il ministro della semplificazione, Roberto Calderoli, a spaccare l’Italia. «Si spacca da sola», ha replicato l’esponente del governo con una punta di ironia.
Il «noi non siamo napoletani» gridato ieri è il seguito - stesso luogo, stesso tono - di quel coretto che lo scorso anno fu guidato dall’europarlamentare leghista Salvini. Faceva così: «Senti che puzza, scappano i cani, sono arrivati i napoletani. Son colerosi, son terremotati, col sapone non si sono mai lavati....».
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