Ville di Berlusconi, bufera su Report
Romani attacca: «Puntata odiosa»

Una imagine del servizio di Report sugli investimenti di Berlusconi
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Lunedì 18 Ottobre 2010, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 00:56
ROMA (18 ottobre) - E' bufera sul servizio di Report sugli investimenti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ad Antigua andato in onda domenica sera su Rai 3. La polemica è partita addirittura prima della messa in onda con il centrodestra che gridava alla diffamazione e invocava il contraddittorio e l'opposizione che parlava di censura preventiva. «Non vedo fondati motivi di polemica», ha risposto oggi il presidente della Rai Paolo Garimberti, difendendo il valore giornalistico dell'inchiesta.



Ad attaccare il programma di Milena Gabanelli su Raitre, è stato per primo domenica Niccolò Ghedini, deputato Pdl ed avvocato del premier che ha bollato alcuni articoli che anticipavano il servizio di Report come «totalmente fuorvianti e palesemente diffamatori poiché si basano su assunti già dimostratisi insussistenti».



Se Ghedini «ci dice sul serio chi sono i proprietari di quei terreni, garantisco che sarà immediatamente invitato, in quel caso gli sarà dedicato tutto lo spazio che merita, il più ampio possibile», ha commentato Gabanelli, in una intervista alla Stampa in cui spiega che non serviva «un contraddittorio» nella puntata di Report che ha trasmesso l'inchiesta sul premier. «Report come tutti sanno - dice la giornalista - non è un talk show televisivo. Noi non andiamo in cerca di opinioni diverse», «noi facciamo inchieste, e le inchieste raccontano fatti». Gabanelli sottolinea che l'inchiesta vuole chiarire «chi è il reale proprietario da cui Silvio Berlusconi ha acquistato i terreni» in quanto «è impossibile ricostruirlo, le società offshore sono una cosa seria». La giornalista, in un'altra intervista a Repubblica, ricorda la vicenda dell'appartamento di Montecarlo che riguarda invece il presidente della Camera Gianfranco Fini. «È stata giustamente chiesta trasparenza nel caso di Montecarlo - afferma - penso sia giusto richiederla anche per Antigua». Gabanelli chiede poi al premier di chiarire «da chi ha comprato i terreni e a chi ha versato i soldi per i lavori. A noi risulta che non sia noto il proprietario della società in questione».



«Ho visto puntata e l'ho trovata francamente odiosa. Si facevano supposizioni basate non su fatti, facendo riferimenti e accostamenti che non ho condiviso - ha detto il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani - Hanno sbagliato in un eccesso di anti berlusconismo e hanno fatto un prodotto giornalistico inefficace».



«Solo in Italia è possibile accettare che chi fa il presidente del Consiglio non debba spiegare l'origine delle proprie risorse economiche e le ragioni per cui si muove in mezzo a mille società off shore - ha dichiarato il leader dell'Idv Antonio Di Pietro - Società di cui non si conoscono le operazioni, e quelle poche che si conoscono, come nel caso di All Iberian, sono servite per pagare mazzette e tangenti. Solo in Italia è possibile avere un presidente del Consiglio che non vuole farsi nemmeno processare e ogni volta che un magistrato cerca di capire qualcosa sui suoi comportamenti criminalizza la magistratura; come se un paziente che scopre di avere un tumore se la prendesse con il medico che l'ha scoperto e non con il tumore».



Il tema finito nel mirino era quello delle «ville di Berlusconi» e gli «affari offshore» ad Antigua, una vicenda che per Ghedini «è già stata ampiamente trattata dai giornali alcuni mesi or sono e tutte le delucidazioni e i documenti pertinenti erano stati ampiamente offerti». Ghedini legge una «evidente strumentalità delle ricostruzioni offerte che saranno perseguite nelle sedi opportune. Sarebbe davvero grave - conclude - se la Rai mandasse in onda un programma con notizie così insussistenti e diffamatorie e senza alcun contraddittorio».



«La libera stampa non può subire censura», ha ribadito il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. A chi gli domanda se il Presidente del Consiglio debba rispondere in Parlamento sul merito Casini dice poi: «Non l'ho mai chiesto per Fini e non lo chiedo per Berlusconi. Ritengo che la libera stampa non debba subire censure». Casini tiene poi a dire che «Report è un programma giornalistico che apprezzo. Sebbene la Gabanelli si sia occupata in passato anche del mio partito in modo non gradevole, lo accetto». Rispetto ad Annozero di Michele Santoro, poi, Casini spiega che «non mi piace e non ne condivido il taglio, ma secondo me in una democrazia liberale spegnere l'interruttore è illiberale. Santoro forse non piace a me, ma piace a 6 milioni di persone che potrebbero cambiare canale. Chiuderlo sarebbe illiberale».



Per Luigi Zanda (Pd) non è possibile che il premier spenda 20 milioni di euro tra terreni e ville ad Antigua «senza rendere noti nel dettaglio i termini dell'acquisto». Il Cavaliere, rincara la dose Nichi Vendola, «dovrebbe solo fornire delle risposte». Berlusconi, incalza il Pdci, chiarisca, anzichè gridare «al lupo al lupo ogni volta che l'informazione libera porti alla luce inchieste a lui scomode». Già perchè, oltre al contenuto dell'inchiesta sulla presunta compravendita di immobili attraverso società off-shore, crea scalpore anche il tentativo di censura di Report da parte del Pdl. In quel partito, replica Pancho Pardi (Idv), il concetto di libertà sta solo nel nome. Nei fatti, aggiunge, «tutto ciò che non piace a Berlusconi o che lo mette in discussione deve essere censurato. Vorrebbe una Rai piena di Minzolini e Fede».



A raccontare un'altra versione dei fatti è Carlo Postizzi, avvocato azionista di riferimento dell'immobiliare chiamata in causa dalla Gabanelli. Secondo lui nessuna delle due società, nè l' Emerald Cove, nè la Flat Point hanno nulla a che fare con Berlusconi. E il prezzo pagato per gli immobili «corrisponde al valore della contrattazione». Una precisazione che, in serata, registra l'intervento dell'avvocato del premier, Niccolò Ghedini, che dichiara «chiusa» la vicenda ed ogni «speculazione politica. Era sufficiente un modesto approfondimento per evitare l'ennesima campagna diffamatoria contro il presidente Berlusconi».



Boom di ascolti. Dopo le polemiche sul servizio sugli investimenti del presidente del Consiglio il programma della Gabanelli ha raccolto davanti alla tv 4.928.000 spettatori con il 18,70% di share.


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