Le indagini erano iniziate dopo alcune denunce anonime nelle quali si calunniava l'allora pm di Potenza Henry John Woodcock, ora a Napoli. Secondo l'accusa originaria, a Potenza sarebbe stata attiva un'associazione segreta che, grazie all'acquisizione di notizie riservate su inchieste in corso, intendeva «evitare, indirizzare o bloccare lo svolgimento delle indagini nei confronti di soggetti appartenenti all'avvocatura, all'imprenditoria ed alla politica lucana, nonché ad altri apparati istituzionali tra i quali l'Arma dei carabinieri».
Il Tribunale ha invece assolto Modestino Roca (all'epoca dei fatti, risalenti alla metà degli anni 2000, sostituto procuratore generale di Potenza); l'allora pm Claudia De Luca; il maresciallo della Guardia di Finanza Angelo Morello; l'ex agente del Sisde Nicola Cervone; i carabinieri Antonio Cristiano e Consolato Tino Roma; l'autista della Procura generale potentina Marco D'Andrea e l'ispettore di polizia Leonardo Campagna.
Tra le parti civili figuravano i magistrati Henry John Woodcock, Alberto Iannuzzi, Vincenzo Montemurro, Anna Gloria Piccininni e l'ex procuratore della Repubblica di Potenza Giuseppe Galante.
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