All’inizio la destinataria di questa telefonata è rimasta in silenzio ma poi ha cercato di capire perché quell’uomo ansimante al telefono avesse chiamato proprio lei: casalinga e sposata. Il fatto è che Cinzia non era Cinzia: il numero di telefono della escort desiderata ardentemente da un cinquantaduenne lucchese era sbagliato.
L’uomo aveva dato una rapida scorsa agli annunci online e sperava di passare due ore in compagnia di una escort. Cinzia, appunto. La foto la ritraeva ammiccante, curve generose, e in intimo. Sotto l’immagine c’era anche un numero di cellulare. Lui lo ha composto in preda alla smania di trasformare in realtà il sogno erotico virtuale, ma non si è accorto di aver digitato una cifra per un’altra. E così al telefono non ha risposto Cinzia, ma una normalissima quarantenne che fa la casalinga a Camaiore.
All’inizio lei rimane in silenzio, poi si scioglie e chiede all’interlocutore di rivelare la sua identità: “Dai, di chi è l’idea di questo scherzo?”. Ma lui insiste, in mente ha solo la foto di Cinzia e non può non sfogare quei pensieri bollenti. Così le rivolge frasi volgari pensando di accendere le sue fantasie.
Dall’altra parte la casalinga butta giù, non risponde nemmeno alle richieste di sesso, anche se non dice più neanche pronto quandi prende la linea. Le propone subito la cifra di denaro, come se ce l’avesse di fronte al marciapiede. Un siparietto che è andato avanti per qualche giorno. Alla sesta telefonata la donna ha deciso di denunciarlo per molestie telefoniche.
Ai militari il cinquantenne ha confessato di essere convinto di parlare con una prostituta. L’ha scampata: il pm gli ha creduto e ha archiviato tutto.