Ruby, due nuove ragazze dai pm
«Un incubo quelle notti ad Arcore»

Ambra Battilana a Miss Italia 2010 (Emmevi)
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Mercoledì 13 Aprile 2011, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 23:56
ROMA - Ci sono due nuove testimoni nell' inchiesta sulle feste di Arcore. Sono due giovani diciannovenni piemontesi, Ambra Battilana e Chiara Danese, che si sono spontaneamente presentate ai magistrati di Milano il 4 aprile con una memoria difensiva in cui raccontano la loro partecipazione a una serata con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Villa San Martino ad Arcore risalente al 22 agosto del 2010 dove, affermano, sono state portate da Emilio Fede, conosciuto dopo alcuni concorsi di bellezza. Le giovani sono state poi ascoltate dai pm in un interrogatorio lunedì scorso.



Chiara Danese spiega di aver deciso di parlare
anche perché «Silvio Berlusconi in più occasioni ha definito "cene eleganti" le sue. Beh, per quanto mi risulta avevano tutt'altra natura», scrivono Corriere della Sera e Repubblica. Ambra Battilana così descrive l'inizio della serata: «Entriamo in casa. E' evidente l'attrazione che Berlusconi ha per me e per Chiara. Tanto che Fede gli dice "Tu mangia nel piatto tuo che io mangio nel mio"». Chiara descrive quindi gli altri ospiti, circa quindici, quasi tutte donne. Ci sono anche Roberta Bonasia, Nicole Minetti, Marysthell Polanco, le gemelle Imma e Eleonora De Vivo. «Emilio Fede - afferma Battilana - mi spiega che le due gemelline napoletane, per partecipare alla cena, avrebbero ricevuto tremila euro ciascuna. Dopo quindici minuti che siamo seduti a tavola, alcune delle ragazze scoprono i seni, li offrono al bacio di Berlusconi. Toccano il presidente nelle parti intime. Si fanno toccare. Mentre accade questo le ragazze cantano "Meno male che Silvio c'è", chiamano il presidente "Papi" e lui chiama tutte noi "le mie bambine, le mie bimbe"».



Racconta Chiara Danese: «A un certo punto il presidente chiede: «Siete pronte per il bunga bunga?», le ragazze in coro urlano:«Siii». Io e Ambra non sappiamo che cosa sia questo bunga bunga. Sono agitata, mi sento male... Scendono quindi nella piccola discoteca con il palo al centro e i divanetti tutto intorno. Le ragazze iniziano a ballare in modo volgare. Si tirano su la gonna. Mostrano il sedere. Ballando si avvicinano a Berlusconi, lo toccano, si fanno toccare, è il gioco che il presidente definisce "bunga bunga". A questo punto, Fede e Berlusconi incitano le ragazze a coinvolgerci nel gioco, dicono: «Dai spogliatele... spogliatevi... ballate...». A quel punto siamo letteralmente terrorizzate. Vogliamo soltanto andarcene, ma non sappiamo come fare». Così le ragazze riferiscono di aver chiesto a Emilio Fede di riaccompagnarle. «Emilio Fede - afferma Chiara - risponde: "Se volete andare va bene, ma non pensate di poter fare le meteorine o miss Italia"».



La procura: le due nuove testimonianze «sono importanti per chiarire il contesto». Le due giovani hanno depositato una memoria e sono state sentite dagli inquirenti lunedì scorso e, tra l'altro hanno descritto, confermando l'ipotesi accusatoria, i particolari delle feste a casa del premier.



Berlusconi viene descritto deluso e disgustato per quanto letto sulle deposizioni delle due ragazze, da chi si è fermato con lui per poche battute a margine del Consiglio dei ministri. È una vergogna quello che ci stanno facendo ma noi andiamo avanti sulla strada delle riforme, avrebbe confidato il Cavaliere ad alcuni suoi fedelissimi. Sappiamo tutti chi c'è dietro ed ha orchestrato questa messinscena, è ovvio che si tratta soltanto di falsità, avrebbe ancora aggiunto il premier. Berlusconi avrebbe comunque rassicurato di non temere in alcun modo il processo Ruby ma di volersi concentrare sulle riforme e di volerle portare a termine senza più alcun indugio.



«Le nuove dichiarazioni apparse anche quest'oggi su alcuni giornali sono destituite di ogni fondamento e contrastano con numerosissime indicazioni di segno completamente opposto. La genesi delle dichiarazioni e i tempi appaiono davvero indicativi e ne dimostrano l'assoluta inconsistenza», dichiarano l'avvocato Piero Longo e l'avvocato Niccolò Ghedini, difensori di Berlusconi.



Pdl: dietro le nuove ragazze l'ombra dell'Idv. «Conoscendo lo scarso equilibrio politico dell'Idv, la sfegatata passione dei suoi esponenti per il giustizialismo anti-berlusconiano, risulta difficile registrare con serenità il dato che chi difende le due ragazze ascoltate dalla solita Procura di Milano sia Patrizia Bugnano, senatrice proprio dell'Italia dei Valori - afferma il parlamentare del Pdl Francesco Paolo Sisto, componente della Commissione giustizia della Camera e Vicepresidente della Giunta per le Autorizzazioni a procedere - Induce a inevitabile cautela il dato che le stesse dichiarazioni siano state rese a notevole distanza dai fatti, oltre otto mesi, con giustificazioni davvero poco plausibili. Queste preliminari perplessità escludono il valore di rivelazione che la solita stampa schierata attribuisce a tale vicenda destinata, come al solito, ad essere ristretta nei confini del gossip morboso quanto insignificante».



«Ci tengo alla mia professionalità e il mio partito, l'Idv, non sapeva niente di Ambra Battilana e Chiara Danese, hanno appreso tutto dai giornali - ribatte la senatrice Patrizia Bugnano, avvocato di Ambra Battilana - Io innanzitutto sono avvocato, sono in Senato da poco e nella mia professione la politica non c'entra niente. Sono le due ragazze che sono venute a riferire del loro disagio dopo che sono state ad Arcore. Sono io ad aver consigliato Ambra e Chiara ad andare in Procura dicendo loro: 'Se dite la verità e questa verrà accertata, sarete automaticamente riabilitate'. Le due ragazze mi avevano chiesto come fare per essere riabilitate perchè si sentono considerate come escort dopo quell'esperienza ed io ho detto che l'unico modo è parlarne con i magistrati».
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