Riciclaggio, oltre 4 miliardi trasferiti illecitamente
da Italia a Cina: rinvio a giudizio per Bank of China e 297 persone

Riciclaggio, oltre 4 miliardi trasferiti illecitamente da Italia a Cina: rinvio a giudizio per Bank of China e 297 persone
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Venerdì 19 Giugno 2015, 20:21 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 15:06
La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per 297 persone e per la Bank of China dopo un'inchiesta per riciclaggio per il trasferimento illecito di oltre 4 miliardi di euro dall'Italia alla Cina. Tra i reati è contestata l'aggravante mafiosa. La banca di Stato non avrebbe segnalato un ingente numero di operazioni sospette.



La richiesta di rinvio a giudizio è firmata dal pm Giulio Monferini. A vario titolo le indagini del nucleo di polizia tributaria di Firenze hanno portato a contestare i reati di associazione per delinquere, riciclaggio, evasione fiscale, trasferimento fraudolento di valori all'estero. I fatti vanno dal 2007 al 2010. Tra gli indagati, quattro dirigenti della filiale di Milano della banca di Stato (direttore generale, vicedirettore, responsabile ufficio rischi e ufficio audit), gli imprenditori italiani titolari di una società di Bologna Money2Money e i loro agenti titolari di negozi "money transfer" dove centinaia di indagati - secondo le indagini - depositavano denaro in contanti. Soldi che, sempre secondo gli inquirenti, erano presunto provento di altri reati come contraffazione, contrabbando, furto, appropriazione indebita, reati doganali.



I contanti venivano raccolti dalle agenzie della società bolognese tramite milioni di micro-operazioni, ad importi bassissimi. Bank of China diventava poi il collettore finale che trasferiva i soldi nel paese orientale. Qui veniva utilizzato per acquistare merci a basso costo da importare e rivendere in Italia. Tra le 297 persone fisiche, 24 devono rispondere di associazione a delinquere aggravata dalla finalità mafiosa poichè sono stati ravvisati intimidazione, vincolo omertoso e assoggettamento tra i membri.



Il maxi-riciclaggio avrebbe rafforzato la capacità economica delle organizzazioni mafiose cinesi di Prato e Firenze dedite all'immigrazione clandestina dal loro Paese.
Inoltre, la guardia di finanza ha rilevato un'evasione fiscale da 45 milioni di euro e promosso un'ottantina di misure di prevenzione con sequestro di immobili ad alcuni degli indagati per un totale, finora, di 5,5 mln.
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