Quella foto dall'alto, in un attimo ha raccontato la strage al mondo

Quella foto dall'alto, in un attimo ha raccontato la strage al mondo
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 14 Luglio 2016, 08:33
Non dimenticheremo quella foto dall'alto, le teste dei due treni distrutte. Spiega, drammaticamente, la dinamica e l'assurdità dell'incidente ferroviario tra Corato e Andria. Un mattino di luglio, il caldo della Puglia, le telefonate che avvertono che c'è stato uno scontro tra due convogli, i soccorsi che partono, l'elicottero dei vigili del fuoco che decolla per capire cosa è successo, e poi la foto e le riprese video da lassù che dopo pochi secondi hanno già raggiunto tv, computer, tablet e smartphone di tutto il mondo.

Quella foto dall'alto racconta anche l'immediatezza di una immagine che diventa notizia e spiegazione: rilanciata sul sito dei vigili del fuoco e sugli account Twitter, ripresa dai media tradizionali, ha moltiplicato la corsa della notizia, rendendola per una volta più chiara e comprensibile. Sì, proprio quell'immediatezza che spesso è foriera di bufale e distorsioni, che non di rado complica e diffonde nebbia invece di spigare, ha alimentato, pur nella tragedia, effetti importanti: la corsa a donare il sangue, la mobilitazione di chi poteva aiutare, le riflessioni su cosa non funziona nei sistemi di sicurezza del trasporto ferroviario. Quella foto vista dall'alto, le teste dei due treni distrutte, un frontale che sarebbe stato difficile raccontare solo a parole, immediatamente si è diffusa sui social, sui siti di news, sui giornali, dal Regno Unito all'Australia. E' con questa immediatezza, ma anche con la costante presenza di un'immagine che è storia e modifica la storia, che dovremmo imparare, giorno dopo giorno, a convivere. Cambio di scena.

Una settimana prima della tragedia in Puglia, dall'altra parte del mondo, un altro evento raccontato come il flusso costante delle immagini sta cambiando tutto: certo, a Minneapolis, tutto è avvenuto in modo differente, non ufficiale, ma la forza spaventosa del video di un poliziotto bianco che uccide un uomo di colore, rilanciato dai social e poi dai media tradizionali, ha inciso profondamente nella storia americana: in quel caso il video è stato trasmesso in diretta su Facebook dalla fidanzata della vittima che ha filmato tutto, cosa impensabile fino a poco tempo fa, grazie a un semplice smartphone. Quell'uccisione in diretta è stata origine di nuove proteste, riflessioni, purtroppo anche della strage dei cinque poliziotti uccisi a Dallas, ma anche dell'esame di coscienza di un'intera nazione. Tutto grazie a uno smartphone da poche centinaia di dollari e a un profilo Facebook dove un tempo pubblicavamo foto di gattini.