Milano, sfila il gay pride: 250mila in piazza per tra bandiere arcobaleno e striscioni

Milano, sfila il gay pride: 250mila in piazza per tra bandiere arcobaleno e striscioni
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Sabato 30 Giugno 2018, 17:39 - Ultimo aggiornamento: 20:50

A Milano scende in piazza l'orgoglio Lgbt: sono migliaia le persone di ogni età che stanno sfilando per le vie di Milano in occasione del Pride. Il corteo, partito dal piazzale della Stazione Centrale, si concluderà a porta Venezia, con gli interventi dal palco e il saluto dei rappresentati delle istituzioni, in primis il sindaco di Milano, Beppe Sala. Alla sfilata «oltre 250 mila persone». Lo hanno spiegato gli organizzatori dal palco della manifestazione dove sono attesi gli interventi istituzionali. «Per fortuna le famiglie arcobaleno non esistono, siamo tantissimi», ha scandito uno degli organizzatori, riferendosi a quanto detto dal ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana.
 

 


Il Comune patrocina l'iniziativa promossa da Arcigay Milano e Coordinamento arcobaleno, insieme ad altri 35 Comuni della Città metropolitana. In testa alla parata, colorata da migliaia di bandiere arcobaleno, palloncini e accompagnata dalla musica dei carri, uno striscione con la scritta #civilimanonabbastanza, tema di questa edizione del Pride. Le famiglie arcobaleno hanno aperto il corteo con i loro bambini per portare un messaggio di educazione alla diversità fin da piccoli. Tra le curiosità anche una bambola gonfiabile con la faccia di Matteo Salvini, leader della Lega e ministro dell'Interno. Sfilano anche aziende come Microsoft, Facebook, Google e Coca Cola. 
 


«Milano vuole continuare ad essere capitale dei diritti e città simbolo della tolleranza in cui nessuno si senta mai diverso, una città in cui diritti civili e sociali camminano insieme». Così l'assessore comunale alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani commenta la sua partecipazione al corteo del Gay Pride. «Mai come quest'anno il lavoro preparatorio del Pride ha visto collaborare diversi settori dell'amministrazione coinvolgendo non solo gli organizzatori ma anche diverse attività commerciali dell'area dove si svolge la manifestazione nel segno di una tolleranza che a Milano è di casa», conclude.

A Milano sta per nascere la prima casa rifugio per ragazze e ragazzi omosessuali costretti a lasciare casa perché rifiutati. Lo conferma arriva dal sindaco Giuseppe Sala e dall'assessore comunale alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. Lo stabile di via Sommacampagna, in zona Maciachini, dopo la ristrutturazione, potrà ospitare fino a cinque giovani. I promotori del progetto sono la cooperativa 'Lotta contro l'emarginazione' e l'associazione 'Cig Arcigay Milano'. Se la lotta per i diritti è ancora un «percorso lungo», per Sala è un passaggio «importante quello di un bene confiscato alle mafie che andrà alla comunità Lgbt. È bello essere al Pride, ma la mia è una chiamata a tutti perché questa battaglia sia fatta ogni giorno». Milano «non è un'isola felice.
ma l'avamposto organizzato da cui fare ripartire la riscossa dei diritti. Ci sarà bisogno del Pride fino a quando ci sarà qualcuno che sulle diversità fa i censimenti, ciascuno deve essere rispettato per quello che è e Milano continuerà ad essere questo», conclude Majorino.


 

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