Immigrati, caos e tafferugli a Lampedusa
E' scontro fra Berlusconi e la Lega

La polizia controlla i migranti a Lampedusa (Michele Naccari-Ansa)
8 Minuti di Lettura
Sabato 2 Aprile 2011, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 15:41
ROMA - Ripartono i trasferimenti di migranti da Lampedusa, ma sul porto dell'isola caos. Centinaia di profughi fuggono intanto dal campo pugliese di Manduria, dove nel pomeriggio un uomo aveva tentato di darsi fuoco. Il premier Silvio Berlusconi promette: «Lampedusa libera entro domani. Siamo Paese civile e cattolico, dobbiamo essere comprensivi». La Lega, in piazza davanti al consolato della Tunisia a Milano, insiste: «Fora da i ball, chi li vuole li prenda in casa». Allarme dell'Alto commissariato Onu (Unhcr): 400 migranti dispersi in mare. La Francia alla Ue: «Regolari i respingimenti a Ventimiglia».



Dopo 3 giorni si è sbloccata la macchina, finora inceppata dalle cattive condizioni del mare: circa 500 migranti (sui circa 3mila presenti sull'isola) sono stati imbarcati questa sera sulla nave militare San Marco, che dispone di mezzi in grado di superare le avverse condizioni del mare. Il piano alternativo è stato deciso nel corso di una riunione operativa tra le varie forze dell'ordine, vista l'impossibilità di portare gli extracomunitari sulla nave Superba, ancora alla fonda nelle acque di Lampedusa, per il mare mosso.



La San Marco verso Civitavecchia, immigrati a Tarquinia. Contrariamente a quanto annunciato la San Marco non è diretta a Napoli, da dove i migranti sarebbero stati trasferiti nel campo di Santa Maria Capua Vetere, ma a Civitavecchia, da dove i 500 migranti saranno portati a Tarquinia, dove è stato allestito un centro di accoglienza. Un cambio di strategia favorito dalla già avvenuta preparazione della struttura di Tarquinia, che sarà ospitata dall'area dell'ex aeroporto militare. Il consiglio comunale del Comune della Provincia di Viterbo si era tuttavia espresso, all'unanimità, contro tale ipotesi.



Caos e tensione al porto. Breve sassaiola, subito fermata dalle forze dell'ordine, al molo commerciale di Lampedusa questa sera dove un gruppo di tunisini ha iniziato a tirare pietre dalla collina sovrastante al molo verso il pullman con a bordo i gruppi che stavano per essere portati al molo Favaloro per poi essere trasferiti sulla nave militare San Marco. I poliziotti e i finanzieri presenti hanno tutti indossato i caschi protettivi armandosi di manganelli e scudi. La situazione è incandescente perché sono centinaia i migranti che chiedono di poter partire ma dei quasi 4.000 tunisini presenti questa sera ne partiranno soltanto 500. Se la notte passerà senza tensioni, domattina le tre navi che raggiungeranno Lampedusa, e La Superba potranno portare via i circa 3.400 rimasti. Le destinazioni sono state già decise: Trapani, Catania, Napoli e Livorno.



Questa mattina al porto vecchio un migrante, subito fermato dalla polizia, ha dato fuoco alla roulotte di una compagnia di navigazione. L'episodio ha fatto scoppiare il caos. L'intervento del vicario della questura di Campobasso, Giancarlo Conticchio, ha convinto i migranti che questo sarebbe stato l'ultimo giorno di sofferenza. La folla lo ha sollevato in aria, gridando «libertà, libertà». Tensione ed euforia si sono alternate per tutto il pomeriggio: gli extracomunitari hanno prima rifiutato il cibo, respingendo il furgone che trasportava i pasti, e intorno alle 15, quando hanno deciso di mangiare, è cominciata l'altra protesta, questa volta contro la scarsa qualità dei pasti. Un viavai di stranieri che mostravano i piatti di riso alle telecamere e invitavano chiunque si trovassero davanti ad odorare il riso o la pasta: «Basta maccaroni che puzzano». L'hanno fatto anche con il questore di Agrigento Girolamo Di Fazio, che con aplomb britannico ha risposto: «Grazie, ho mangiato». Chi disponeva di qualche spicciolo ha preferito comprare per due euro una vaschetta di chakchouka, una specie di minestrone piccante, cucinato apposta per i tunisini dal panificio La spiga d'oro.



Fuga di massa dal campo 2 di Manduria, un capo fantasma, dove sono stati collocati gli oltre 1.800 immigrati trasferiti ieri da Lampedusa. Tutto è accaduto tra le 18 e le 18,30: all'ingresso del campo era stato organizzato un presidio dei Cobas e di altre organizzazione di sinistra, con l'adesione della Cgil di Brindisi. Un centinaio di manifestanti che solidarizzavano con gli immigrati. Per almeno tre volte un gruppo ha tentato di forzare il cordone delle forze dell'ordine ed è stato respinto. Dal campo 1 alcuni immigrati hanno cominciato a salutare i manifestanti, ed è stato scandito in coro “libertà”, mentre altri immigrati fuggivano tra gli applausi della gente. Poi una cinquantina di metri di recinzione del campo 2 ha ceduto e centinaia di immigrati sono fuggiti verso i manifestanti. Insieme hanno bloccato la strada provinciale che porta a Oria (Brindisi). Poi, dopo alcuni minuti, sono tornati indietro, tra gli applausi della gente e sono rientrati a gruppi nel campo. Gli ultimi hanno varcato la soglia quando era buio. Lì ci sono solo le tende, sono carenti i servizi igienici, non esiste una mensa e gli immigrati mangiano per terra. Anche la modesta recinzione che divide i due campi della tendopoli è stata in più punti aperta e si sono verificati casi di immigrati del campo 2 che hanno sottratto cibo a gente dell'altro campo. Numerosi immigrati hanno lamentato scarsità di cibo e acqua, e hanno anche denunciato episodi di maltrattamenti. Nella tendopoli sono entrati i parlamentari del Pd Ludovico Vico e Alberto Maritati che hanno parlato con i responsabili del campo e con gli stessi immigrati.



Un immigrato aveva tentato di darsi fuoco a Manduria
per protesta ma è stato bloccato dalle forze dell'ordine. Nel caos provocato dall'episodio un funzionario della polizia, il dirigente dell'ufficio immigrazione della questura di Taranto, Antonio Calcagni, è stato colpito al volto dal cancello d'ingresso della tendopoli, rimanendo ferito.



Due barconi con almeno 400 persone a bordo sono intanto dispersi nel Canale di Sicilia. L’Unhcr ha chiesto di intensificare le ricerche delle due barche partite dalla Libia e di cui non si hanno più notizie. Su un’imbarcazione ci sono 68 migranti e sull’altra 330. I migranti a bordo sono tutti somali eitrei ed etiopi.



Dopo tre giorni senza sbarchi, un altro barcone è stato avvistato da un aereo della Capitaneria di porto in attività di pattugliamento del canale di Sicilia, a circa 50 miglia a sud di Lampedusa, in acque tunisine. Il natante navigava senza difficoltà e a bordo ci sarebbero una cinquantina di persone. L’ultimo sbarco nell’isola era avvenuto all’una di notte di mercoledì scorso.



Sciopero della fame dei migranti. I migranti sul molo del porto vecchio di Lampedusa hanno respinto in mattinata un furgone che stava portando i pasti. Gli extracomunitari hanno detto che rifiuteranno il cibo fino a quando avranno la certezza che partiranno da Lampedusa. Lo sciopero è stato sospeso nel primo pomeriggio quando i migranti hanno ricevuto assicurazioni sul loro trasferimento.



Una roulotte utilizzata dalle compagnie marittime che si trova sul molo del porto vecchio
dove sono radunati a Lampedusa i migranti, è stato dato alle fiamme. Alla domanda rivolta ad alcuni migranti se l'incendio fosse stato appiccato da qualcuno o fosse stato accidentale, la risposta è stata: «Le feu pour partir», il fuoco per partire. E qualcuno ha aggiunto: «Siamo stanchi di stare qui senza cibo e al freddo». Un migrante tunisino, forse minorenne, è stato fermato dalla polizia perchè ritenuto l'autore dell'incendio che ha distrutto una roulotte.



Berlusconi: noi Paese di migranti, ospitalità è un dovere. «Ricordo che abbiamo 9mila comuni e se restassero 9mila nuovi cittadini, basterebbe restituirli uno per comune e non sarebbe difficile trovare loro un’occupazione. Lo voglio dire, perché dobbiamo ricordarci di essere stati anche noi un Paese di migranti - ha detto Berlusconi in un intervento telefonico a una manifestazione a Catania del gruppo dei cosiddetti “responsabili” di Domenico Scilipoti -. Per questo, dobbiamo essere comprensivi e ospitali, perché siamo un Paese civile e cattolico». Poi Berlusconi ha aggiunto: «Tra stasera e al massimo domani, Lampedusa sarà restituita ai suoi cittadini».



La Lega Nord intanto insiste sulla propria linea oltranzista. «Se qualcuno la pensa diversamente, ospiti i clandestini a casa sua», afferma Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione nel corso di una conversazione con l'agenzia Ansa. Calderoli ribadisce poi la proposta per risolvere l'emergenza nel Sud Italia, invitando tutto l'esecutivo ad applicare i rimpatri immediatamente. «Il nostro dovere è difendere il nostro territorio, difendere i nostri posti di lavoro, garantire la sicurezza dei cittadini e l'ordine pubblico. L'unica soluzione è quella che ha sintetizzato Bossi: 'fora da i ball'. E questo lo pensa non soltanto la Lega ma tutti i cittadini».



Lo scontro con la Francia. Il respingimento degli immigrati clandestini provenienti dall'Italia da parte delle autorità francesi è «perfettamente» conforme alle norme europee: lo dice il ministro dell'Interno francese, Claude Gueant, in una lettera inviata oggi al commissario Ue all'Immigrazione, Cecilia Maelmstrom, che ieri ha duramente criticato la Francia per i respingimenti degli immigrati clandestini provenienti dall'Italia. Nella missiva, inviata oggi a Bruxelles, Gueant si dice anche «stupito» per le parole della Malmstrom.



Ieri Maelstrom aveva detto che «le autorità francesi non possono respingere (i migranti tunisini,ndr.) in Italia», in virtù delle regole sulla libera circolazione di Schengen. Gueant assicura infine che «i controlli operati nella zona frontaliera (di Ventimiglia, ndr.) nella striscia di 20 chilometri lungo la frontiera interna sono anch'essi conformi al diritto europeo». Il ministro dell'Iterno Roberto Maroni ieri aveva ipotizzato di concedere ai migtanti dei permessi per farli circolare anche negli altri paesi dell'Ue.



«L'Italia ha molte risorse messe a disposizione della Ue. Le deve solo usare», ha ribadito oggi Maelmstrom, respingendo le critiche di chi chiede alla Ue ancora più risorse. «Dai fondi per i rimpatri volontari e per i rifugiati a quelli per la gestione delle frontiere e per l'integrazione dei cittadini dei Paesi terzi - ha spiegato il commissario Ue all'agenzia Ansa - l'Italia è uno dei principali beneficiari. Deve solo usare questi soldi», ha osservato Malmstrom. Il commissario ha poi messo in guardia l'Italia dal ricorrere ai respingimenti di massa per arrestare il flusso di immigrati dalla Tunisia.



Casini: basta demagogia della Lega sui clandestini. «Con la demagogia, le chiacchiere e le baggianate come le ronde, ci troveremo sempre più clandestini», ha detto il leader Udc Pier Ferdinando Casini. «Chi si era illuso che con la Lega al Governo i clandestini non ce ne sarebbero stati - ha aggiunto - si rende conto che questi sono problemi biblici che non si attenuano solo perché all'Esecutivo ci sta Tizio o Caio». «La mia soluzione - ha spiegato - è semplice: bisogna accogliere i rifugiati e rimandare a casa i clandestini. Non ci sono alternative. Non c'è una soluzione di destra o di sinistra».



Bersani: governo non si assume responabilità.
«Berlusconi dice che risolverà l'emergenza in modo pragmatico. Alla buon'ora perché un governo che non riesce a mettere più di 5-6 bagni chimici quando alle feste popolari si risolve il problema in modo semplice, non mi pare molto pragmatico». Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani attacca l'impegno preso dal presidente del Consiglio per risolvere il problema degli immigrati a Lampedusa. «Non mi pare molto pragmatico - afferma Bersani - lasciare la gente senza bagni, né cibo né acqua davanti agli occhi del mondo». «Si metta fine alle tendopoli che non funzionano, il problema va affrontato a piccole parti dislocando gli immigrati nei territori», ha detto ancora Bersani. Se è così «noi e gli amministratori siamo pronti a dare una mano altrimenti il governo si assuma le sue responsabilità».



Camusso: Italia Paese dell’accoglienza. «Un pensiero va a quei cittadini della Tunisia, della Libia, dell’Etiopia e dell’Eritrea che sono giunti a Lampedusa e che hanno diritto all’accoglienza. Non è possibile che siano utilizzati per una politica di respingimenti. Noi vogliamo essere il paese dell’accoglienza», ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso.



Veltroni: subito permesso temporaneo.
«Invece delle sarabande che vediamo, la prima cosa da fare è considerare le persone che stanno arrivando come bisognose. Darei loro un permesso temporaneo per l’assistenza e l’alloggio», è stato il commento dell'ex segretario del Pd Walter Veltroni.


© RIPRODUZIONE RISERVATA