Vero è, però, che fino a ieri mattina il regista Abel Ferrara l'attore Willem Dafoe e i dirigenti di Europictures e Urania Pictures erano a dir poco preoccupati: nelle ultime ventiquattr'ore, il giudice della Nona sezione del Tribunale di Roma Giuseppe Cricenti ha valutato un ricorso che poteva bloccare la proiezione del film in tutta Italia. E solo ieri mattina ha deciso di respingere la richiesta e di permettere l'avvio delle proiezioni.
A chiedere di ritirare la pellicola avanzando un grave problema di diritto di autore era stato Nicola Tranquillino, uno degli ideatori del film. L'ex montatore cinematografico, che però ha già all'attivo un paio di film, sostiene di aver avuto un ruolo molto maggiore. Suo non sarebbe solo il soggetto, ma anche la sceneggiatura che invece è stata firmata da Maurizio Braucci.
Non la pensa così il giudice, che nel decidere ha dato ragione alla produzione del film: "Non vi sono ragioni per dire che il produttore e il distributore hanno violato (materialmente plagiando oppure omettendo la menzione del nome) i diritti del ricorrente. Essi hanno usato una sceneggiatura diversa, di altri autori, e dunque non avevano l'obbligo di menzionare il nome del ricorrente".