Triolo è accusato di avere fatto una serie di telefonate da alcune cabine pubbliche di Reggio Calabria ai centralini di finanza e carabinieri parlando, riguardo al pm Lombardo, di un progetto di attentato con 200 chili di esplosivo. Nelle telefonate, fatte nel periodo compreso tra il novembre 2014 e la settimana scorsa, Triolo, per l'accusa, ha effettuato 10 telefonate, tutte di breve durata, nella quali, annunciando gravissime azioni minatorie ai danni dei magistrati della Dda reggina, ha utilizzato frasi come: «è pronta la festa per il giudice Lombardo al parco Caserta», «siamo pronti ad uccidere il giudice Lombardo», «uccideremo il giudice Lombardo», «siamo pronti a uccidere Lombardo al parco Caserta», «c'è una bomba al parco Caserta per il giudice Lombardo», «siamo pronti a uccidere il giudice Gratteri».
In una occasione, Triolo dimostrava di essere addirittura a conoscenza, in tempo reale, anche dei movimenti di Giuseppe Lombardo, affermando «ore 20.37 il giudice Lombardo è rientrato in casa».
Nel corso dell'operazione condotta stamani, i finanzieri del Gico del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria hanno eseguito dieci perquisizioni disposte dal procuratore capo di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo e dal sostituto procuratore Paolo Petrolo, nei confronti di alcuni soggetti indiziati di essere collegati con le telefonate intimidatorie. Attraverso gli incroci dei dati raccolti, i finanzieri hanno ricostruito tutti i vari percorsi di Triolo e localizzato le cabine dalle quali sono partite le telefonate, situate in Viale Calabria, in Via 25 Luglio e in Piazza Garibaldi.