Dall'indagine, spiega Perry, è emerso anche che «i sistemi di vigilanza e di controllo finanziario della gestione del patrimonio dell'Ordine erano o troppo deboli oppure compromessi, con l'inevitabile conseguenza della loro mancanza di efficacia rispetto alla salvaguardia di una gestione responsabile e trasparente». «Terzo - prosegue -: sembrano esserci state un certo numero di dubbie operazioni finanziarie, condotte da frati cui era stata affidata la cura del patrimonio dell'Ordine, senza la piena conoscenza e il consenso nè del precedente nè dell'attuale Definitorio generale».
Secondo il superiore generale dei francescani «la portata e la rilevanza di queste operazioni hanno messo in grave pericolo la stabilità finanziaria della Curia generale». «Queste dubbie operazioni - spiega ancora frate Perry, che però nella lettera non specifica l'entità finanziaria e le caratteristiche delle stesse operazioni - vedono coinvolte persone che non sono francescane ma che sembra abbiano avuto un ruolo centrale nella vicenda». «Per questi motivi - annuncia anche - il Definitorio generale all'unanimità ha deciso di chiedere l'intervento delle autorità civili, affinchè esse possano far luce in questa faccenda».
«Le autorità ecclesiastiche competenti - fa ancora sapere Perry - sono state informate di queste nostre preoccupazioni» chiedendo a «tutti i Ministri provinciali e Custodi la loro comprensione e un contributo finanziario per aiutarci a far fronte all'attuale situazione, che implica anche il pagamento di cospicue somme di interessi passivi».
L'Ordine, che si è affidato a un «team di avvocati altamente qualificati», ha avviato anche una serie di iniziative «al fine di riprendere il controllo sulle attività economico-finanziarie della Curia generale»: l'Economo generale ha rassegnato le sue dimissioni sia dall'incarico di Economo generale che di Rappresentante Legale. Il Vice-Economo generale ha iniziato ad agire come Economo generale facente funzioni e il Definitorio generale ha nominato un altro frate come Rappresentante Legale. Inoltre è stato scelto un terzo frate, esperto in questioni economiche e amministrative, che è stato nominato Delegato speciale del Ministro generale per gli affari economici della Curia generale e ha iniziato il suo lavoro all'inizio del mese di ottobre 2014.
Concludendo la lettera, padre Michael dice di rendersi conto della «delusione» che colpirà molti tra i confratelli e richiama come incoraggiamento all'esempio offerto da «Papa Francesco nel suo appello alla verità e alla trasparenza nelle attività finanziarie sia nella Chiesa che nelle società umane». «A noi francescani - aggiunge - non è richiesto niente meno che dare testimonianza ai valori che professiamo come fratelli del Vangelo e della vita».
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