Secondo quanto accertato dai carabinieri della stazione di Napoli-Posillipo, durante il 2016 le due donne - un'ex assistente di un medico di base e un'amministratrice di un centro diagnostico - sono riuscite ad ottenere rimborsi per prestazioni inesistenti. Sottratte, dall'assistente del medico, numerose ricette «in bianco» dallo studio di un medico di base di Napoli; poi l'amministratrice provvedeva a inviarle all'Asl: gli esami «mai effettuati» erano selezionati tra quelli più costosi, così che agli ignari pazienti risultavano essere stati effettuati delicati e approfondite indagini molecolari.
Contestualmente alla misura cautelare personale si è dato esecuzione al sequestro di beni per equivalente nei confronti dell'indagata amministratrice e legale rappresentante del centro diagnostico per il quale è stata avviata la procedura per la sospensione della convenzione in atto con il sistema sanitario nazionale.
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