Enna, bimbo di 2 anni sfugge ai genitori, travolto e ucciso da un furgone

Enna, bimbo di 2 anni sfugge ai genitori, travolto e ucciso da un furgone
di Mario Meliadò
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Venerdì 6 Aprile 2018, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 19:14
A volte, basta un attimo. Ieri nel centro storico di Pietraperzia – l’antichissima “Petra”, centro di 7mila anime dell’Ennese – è andata proprio così: inavvertitamente una coppia di genitori s’è lasciata sfuggire per un secondo il proprio figlioletto di 2 anni. È bastato per vederlo finire sotto un furgone Fiat “Porter” appena ripartito dopo una sosta: il piccolo è deceduto all’istante.
 
Si chiamava Emanuele Termine, lo sfortunatissimo bimbo, e aveva due sorelle maggiori. La fine che ha fatto non sembra peraltro dipendere in alcun modo dalla negligenza di padre e madre del piccolo, il venditore ambulante Walter Termine e la moglie Graziella, casalinga, quest’ultima poi colta da malore mentre la salma del suo figlio adorato transitava davanti alla caserma dei Carabinieri di Pietraperzia.

Emanuele stava tranquillamente giocando sotto casa sua, in via Mandrer, insieme a una cuginetta guardato a vista da madre, zio e nonna. Insomma, tutto fuorché abbandonato a se stesso. Mentre sopraggiungeva il furgoncino, il piccolo era tenuto per mano dallo zio.

Solo che il “Porter”, adibito al trasporto di frutta e verdura, ha dovuto fare una breve sosta di qualche minuto. A quel punto, il bambino è repentinamente sfuggito al controllo e s’è seduto davanti alla ruota anteriore del mezzo: un gesto fatale, perché al momento di ripartire il conducente del furgoncino non s’è accorto di nulla e ha messo sotto Emanuele, uccidendolo.
 
Lo stesso guidatore del mezzo, di appena 21 anni, accortosi che qualcosa non andava ha tentato d’evitare il peggio, frenando all’istante. Immediato il suo tentativo di soccorrere la piccola vittima, tempestivi i soccorsi anche da parte dei sanitari del “118”: tutto inutile, purtroppo.

Tremante, in stato di shock, il giovane s’è poi presentato spontaneamente pochi minuti dopo alla caserma della Benemerita: adesso è indagato a piede libero per omicidio colposo, «un atto dovuto», evidenziano in queste ore gli stessi investigatori. Anche se non pare davvero di poter imputare imperizia, imprudenza o negligenza a quest’uomo, a detta degli stessi attoniti testimoni presenti al momento della disgrazia. 
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