Cuffaro, condanna definitiva a 7 anni:
«Rispetto i giudici, vado a Rebibbia»

Cuffaro nella chiesa della Minerva (foto Claudio Peri - Ansa)
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Sabato 22 Gennaio 2011, 13:02 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 00:46
ROMA - Confermata a carico dell'ex governatore della Sicilia, Salvatore Cuffaro, ora senatore del Popolari Italia Domani, la condanna a 7 anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e violazione del segreto istruttorio nell'ambito del processo "talpe alla Dda". Lo ha deciso la seconda sezione penale della Cassazione. La condanna diventa quindi definitiva: l'ex governatore della Sicilia dopo la sentenza ha deciso di costituirsi, anche se l'estratto della sentenza gli sarà notificato entro cinque giorni.



«Rispetto la magistratura, adesso andrò a costituirmi - ha detto Cuffaro uscendo dalla sua casa romana - Adesso affronterò la pena come è giusto che sia, questo è un insegnamento che lascio come esempio ai miei figli. Sono stato un uomo delle istituzioni e ho un grande rispetto della magistratura che è una istituzione, quindi la rispetto anche in questo momento di prova. Questa prova, che certamente non è facile, ha rafforzato in me la fiducia nella giustizia e soprattutto ha rafforzato la mia fede. Se ho saputo resistere in questi anni difficili è soprattutto perchè ho avuto tanta fede e la protezione della Madonna, adesso affronterò la pena come è giusto che affronti un uomo delle istituzioni ed ora viene chiamato a sopportare una prova. Lo lascerò come insegnamento ai miei figli, devono avere fiducia nella giustizia e nelle istituzioni».



Cuffaro è entrato nel primo pomeriggio a Rebibbia, dall'ingresso carraio. Il provvedimento di carcerazione gli è stato notificato dai carabinieri del Ros nella stazione vicino a piazza Farnese, dove l'esponente politico si è fermato dopo aver lasciato l'abitazione.



Prima di entrare a Rebibbia, Cuffaro si è lasciato andare ad uno sfogo amaro: «Mi adatterò a questa terribile esperienza. Sono amareggiato ma sconterò la pena consapevole di avere sempre lavorato per il bene delle istituzioni». L'ex governatore siciliano ha voluto varcare la soglia del carcere con il conforto dei suoi libri. Per quanto riguarda la pena da scontare, ora, come spiega uno dei suoi legali, l'avvocato Oreste Dominioni, si dovranno fare i calcoli tenendo conto che « godrà di un condono e delle riduzioni di pena che potranno esserci per buona condotta».



Una delle conseguenze della conferma della condanna è la decadenza dal seggio di palazzo Madama. Piuttosto che essere dichiarato decaduto dal Senato, Cuffaro potrebbe presentare le dimissioni. Ieri il sostituto procuratore generale della Cassazione Giovanni Galati aveva chiesto di annullare l'aggravante mafiosa in quanto «non c'è la prova che abbia voluto favorire il sodalizio mafioso».



Cuffaro ha atteso la sentenza dalle 9 alle 12,30 in preghiera nella Chiesa della Minerva, nel centro di Roma, seduto su uno scranno in fondo, in compagnia di un paio di uomini della segreteria. Il suo stato d'animo è stato definito da chi lo conosce “molto provato”. Impermeabile scuro, Cuffaro è uscito presto dalla sua abitazione questa mattina, pochi metri distante, ed è andato direttamente in chiesa, per poi tornare a casa pochi minuti prima delle 12:30. Subito dopo la sentenza è stato raggiunto uno dei leader del suo partito, Saverio Romano. Molti gli amici e i sostenitori che sono saliti per manifestargli la propria solidarietà.



Convalidate tutte le pene per gli altri imputati. Condanna a 15 anni di carcere definitiva anche per l'ex manager della sanità privata Michele Aiello, ritenuto vicino a Bernardo Provenzano. È stata leggermente ritoccata, per una piccola prescrizione, la condanna a 8 anni di reclusione per l'ex maresciallo del Ros, Giorgio Riolo: ora la pena è di 7 anni, 5 mesi e 10 giorni. Definitiva anche la condanna a 3 anni per il dirigente della Sezione Anticrimine della Questura di Palermo, Giacomo Venezia. Il suo ricorso è stato rigettato. Dichiarati inammissibili i ricorsi degli altri imputati: 4 anni e 6 mesi sono la condanna definitiva per il radiologo Aldo Carcione; un anno per Roberto Rotondo; 9 mesi per Michele Giambruno; 4 anni e 6 mesi per Lorenzo Iannì (direttore del distretto sanitario di Bagheria); 6 mesi per Antonella Buttitta; 9 mesi per Salvatore Prestigiacomo e 2 anni per Angelo Calaciura.
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