Quando è stato dimesso non c’era stato nessun segnale dell’intrusa nella pancia. Tutto tranquillo: convalescenza e riposo. Ma a distanza di un mese l’uomo è stato assalito da dolori lancinanti all’altezza dell’intestino, proprio la zona che aveva subito l’intervento. Domenica pomeriggio è tornato di corsa all’ospedale.
Con una banale ecografia i medici del Pronto soccorso hanno scoperto la pinza clandestina, lunga dieci centimetri, che premeva tra gli organi interni. Per il paziente dolorante si sono spalancate, di nuovo, le porte della sala operatoria. Un intervento d’urgenza per liberarlo dal ferro chirurgico.
La Asl locale ha aperto un’indagine interna per ricostruire la dinamica del primo intervento e ha diramato la notizia con un comunicato: «Si informa che nella data di ieri è stato asportato, con procedure mininvasive, un ferro chirurgico dall'addome di un paziente operato a fine ottobre nella Chirurgia di Carrara. Sono in corso tutti gli accertamenti del caso e la Commissione Gestione Rischio Clinico è stata immediatamente attivata allo scopo di capire come sia potuto accadere questo evento avverso, nonostante l'applicazione costante nella nostra Azienda delle rigorose procedure di sicurezza previste».