Crioterapia, il super gelo frena i dolori e ringiovanisce i tessuti

Crioterapia, il super gelo frena i dolori e ringiovanisce i tessuti
di Stefano Ardito
2 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Dicembre 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:00

Dalla borsa del ghiaccio a una camera che sottopone il corpo a una temperatura a -130 gradi per tre minuti.

Una terapia che contrasta le infiammazioni, e aiuta il recupero fisico dopo un allenamento e dopo un infortunio. Tra gli atleti di punta, Usain Bolt e Cristiano Ronaldo per primi, il superfreddo è diventato un vero alleato. Per non mancare neppure una seduta, entrambi avrebbero destinato uno spazio della casa alla crioterapia. Nei centri benessere, invece, questa viene utilizzata per contrastare l’invecchiamento della pelle e per il controllo del peso. Il freddo penetra per pochi millimetri attraverso la pelle creando uno stato di ibernazione delle cellule, con conseguente accelerazione del metabolismo e dei processi di guarigione. Le basse temperature erano conosciute come delle autentiche cure già nell’antichità.

Il greco Ippocrate, padre della medicina, prescriveva dei bagni di ghiaccio per curare infiammazioni e gonfiori. I Romani avevano compreso l’importanza dei trattamenti di crioterapia, che garantivano benessere a tutto il corpo.

Sono famosi i frigidarium, gli ambienti degli impianti termali nei quali era possibile immergersi in vasche con acqua fredda. Il trattamento con il freddo stimola la produzione di sostanze antidolorifiche e antinfiammatorie, stimola la circolazione sanguigna e il sistema endocrino, diminuisce la produzione di cortisolo (l’ormone dello stress) e favorisce lo smaltimento delle tossine. Per gli atleti la crioterapia, oltre a essere un sostegno per il recupero fisico dopo l’allenamento, è anche una delle migliori terapie post-infortunio. Le controindicazioni sono poche, soprattutto la pressione alta e le patologie cardiovascolari. Due le “stanze” nelle quali si può venire rinchiusi. La criosauna è una cabina circolare che lascia libera la testa. Il freddo viene generato nella maggior parte dei casi da azoto liquido e le temperature possono arrivare anche a -180 gradi. La criocamera, invece, è una cabina con pareti raffreddate da azoto liquido, al cui interno il termometro varia tra i -110 e i -130 gradi. Ci entra il più possibile scoperti (in costume), proteggendosi però con i guanti, una fascia per coprire le orecchie, una mascherina per naso e bocca, calze e ciabatte. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA