Attacco alla Tav, gli attentatori ripresi dalle telecamere di sicurezza

Attacco alla Tav, gli attentatori ripresi dalle telecamere di sicurezza
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Venerdì 26 Dicembre 2014, 19:38 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 19:15

Tre-quattro persone, figure indistinte per la nebbia che gravava nella zona, che attorno all'ora del sabotaggio si dirigono verso il punto dove è stato dato fuoco al pozzetto, nelle prime ore del 23 dicembre, mandando in tilt l'Alta velocità e altre linee del nodo di Bologna.

L'immagine è stata estrapolata dagli investigatori della Digos di Bologna, che hanno analizzato ieri le varie telecamere nella zona del sabotaggio. «Si lavorerà anche a Natale per dare un volto a questi criminali vigliacchi che hanno agito contro i diritti della gente comune», aveva preannunciato mercoledì il procuratore aggiunto Valter Giovannini.

E, in effetti, il lavoro investigativo non ha conosciuto soste nemmeno il 25 dicembre.

La polizia ha analizzato le varie immagini e da una telecamera di sicurezza posta nei pressi di un accesso al settore alta velocità sono venuti fuori i fotogrammi che ritraggono il gruppetto, circa 10 minuti prima del sabotaggio, che nella fitta nebbia si dirige in direzione del punto dove si trova il pozzetto.

Immagini che però, appunto, ritraggono sagome indistinte. L'inchiesta coordinata dal Procuratore capo Roberto Alfonso e dal Pm Antonella Scandellari, del gruppo istituzioni e terrorismo, è a carico di ignoti e ipotizza il pericolo di disastro ferroviario, causato da danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento seguito da incendio. Non è contestata per ora l'aggravante eversiva, ma nel mirino c'è la matrice anarco-insurrezionalista. E non ci sono dubbi sul legame con il sabotaggio simile del 21 dicembre a Firenze e sono aperti i contatti tra gli uffici investigativi delle due città. Proseguono anche gli accertamenti sulla tanica di liquido, probabilmente nafta, trovata la vigilia di Natale nei controlli di routine lungo la linea alta velocità Bologna-Milano, a Samoggia, al confine tra le province di Bologna e Modena.

A trovarla erano stati gli addetti alla vigilanza mentre perlustravano i binari a piedi. La tanica, in plastica e aperta, era tra i binari della linea ad Alta Velocità, in un' area delimitata da muri e cancelletti. Uno di questi ultimi era aperto. Tra le ipotesi c'è anche quella di un tentato furto di carburante. Il ritrovamento della tanica è avvenuto grazie anche al rafforzamento dei controlli sullo snodo ferroviario di Bologna da parte di Polizia ferroviaria e dell'apposito servizio delle Ferrovie.

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