Ue, trovata l'intesa su migranti e asilo: «Una giornata storica»

Il nuovo Patto sulla migrazione punta ad aumentare la solidarietà tra Stati membri e rendere più rapide le procedure di protezione internazionale

Migranti
di Andrea Bulleri
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Mercoledì 20 Dicembre 2023, 13:44

L'intesa c'è. E non era scontato. Dopo mesi di trattative, l'Unione europea trova l'accordo sul nuovo Patto per la migrazione e l'asilo. Lo strumento con cui Bruxelles prova a rispondere al numero sempre più elevato di migranti che cercano di raggiungere, via mare o via terra, il territorio dell'Ue. E che il risultato non fosse così semplice da raggiungere lo testimoniano le reazioni con cui la nuova intesa è stata salutata. Un accordo «storico», lo definisce la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola, mentre la numero uno della Commissione, Ursula von der Leyen, esulta: «Saranno gli europei a decidere chi arriva e chi può restare nell'Ue, non i trafficanti». «Un grande successo per l'Europa e per l'Italia, che ora potrà contare su nuove regole per gestire i flussi migratori», commenta il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «Roma ha giocato un ruolo da protagonista in un negoziato che era fermo da anni».

Cinque pilastri

L'intesa raggiunta da Consiglio e Parlamento Ue, ha spiegato in mattinata il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas, tocca tutti e cinque i pilastri europei in materia di immigrazione, ossia  tutte le fasi della gestione dell'asilo e della migrazione. Dallo screening dei migranti irregolari al loro arrivo nell'Ue al rilevamento dei dati biometrici, dalle procedure per presentare e gestire le domande di asilo alle norme sulla determinare quale Stato membro è responsabile della gestione di una domanda di asilo. E poi ancora: la cooperazione e solidarietà tra Stati membri e linee guida su come gestire le situazioni di crisi, compresi i casi di strumentalizzazione dei migranti (vale a dire quando i migranti vengono utilizzati da Paesi terzi o attori non statali ostili per "destabilizzare" la Ue, prevedendo in questo caso una possibile deroga temporanea alle procedure standard di asilo). 

L'obiettivo, insomma, è quello di rendere più efficace il sistema europeo di asilo e aumentare la solidarietà tra gli Stati membri, consentendo di alleggerire il carico su quegli Stati membri in cui arriva la maggior parte dei migranti. 

Solidarietà

Secondo le prime informazioni, il nuovo regolamento sulla gestione dell'asilo e della migrazione (che dopo l'accordo politico dovrà essere ratificato nei prossimi mesi) prevede la solidarietà obbligatoria per i Paesi Ue che si trovano sotto pressione migratoria, consentendo agli altri Stati membri di scegliere tra il ricollocamento dei richiedenti asilo nel loro territorio o il versamento di contributi finanziari. Il testo determina inoltre nuovi criteri in base ai quali uno stato membro è competente per l'esame delle domande di protezione internazionale, innovando quindi rispetto al Trattato di Dublino. Il regolamento sulle procedure di asilo stabilisce anche una procedura comune per concedere e revocare la protezione internazionale, sostituendo diverse procedure nazionali attualmente esistenti e creando quindi un'uniformità di trattamento nell'Ue.

L'esame delle richieste di asilo dovrebbe quindi essere più rapido: fino a sei mesi per una prima decisione, con limiti più brevi per le richieste manifestamente infondate o inammissibili alle frontiere europee. 

Non solo: secondo il nuovo regolamento sullo 'screening', le persone che non soddisfano le condizioni per entrare nella Ue saranno soggette a una procedura di verifica pre-ingresso comprendente l'identificazione, la raccolta di dati biometrici e controlli sanitari e di sicurezza, per un massimo di sette giorni. Verranno prese in considerazione le esigenze specifiche dei bambini, e ogni Stato membro avrà un meccanismo di monitoraggio indipendente per garantire il rispetto dei diritti fondamentali. 

Le reazioni

Soddisfazione, come detto, viene espressa da tutti i vertici dell'Ue. Per Roberta Metsola, presidente dell'Europarlamento, «il 20 dicembre 2023 passerà alla storia» come «il giorno in cui l'Ue ha raggiunto un accordo storico su una nuova serie di regole per gestire la migrazione e l'asilo»: l'Europa, aggiunge, «è riuscita a superare le difficoltà ancora una volta». Soddisfatta anche Ursula von der Leyen, che nei mesi scorsi era stata a Lampedusa per dare un segnale di vicinanza all'Italia alle prese con il boom degli sbarchi e aveva annunciato un piano in dieci punti. «La migrazione è una sfida europea che richiede soluzioni europee - ha chiarito la presidente della Commissione -. Gli Stati membri alle nostre frontiere esterne devono gestire la migrazione illegale, che spesso mette a dura prova la loro protezione delle frontiere. Il Patto garantirà una risposta europea efficace, assicurando che gli Stati membri condividano gli sforzi in modo responsabile. E proteggerà chi ha bisogno».

E se anche le cancellerie europee esprimono grande apprezzamento per i passi avanti, da Roma a Madrid a Berlino, chi stronca sul nascere il nuovo patto è Amnesty International: l'accordo, denuncia la no profit, farà «arretrare la legislazione europea in materia di asilo di decenni» e porterà a «una maggiore sofferenza umana».

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