Sardine a Roma, tutto si complica: a San Giovanni rischio boomerang

Sardine a Roma, tutto si complica: a San Giovanni rischio boomerang
di Mario Ajello
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Martedì 10 Dicembre 2019, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 12:26

Mettiamola in rima: «Le piazze se troppo durano / si usurano». Quindi? Occhio a Piazza San Giovanni, sabato prossimo, che sarà la piazza delle piazze delle sardine. Ma potrà diventare - e gli organizzatori, o almeno i più avvertiti tra di loro, lo sanno bene - anche l'inizio della fine. Sia per il rischio di non riuscire a riempire un luogo così ampio, difficile e storicamente ingombrante, sia per il pericolo di diventare la replica di un qualsiasi concertone del primo maggio del tipo: «Io voglio bene a voi, voi volete bene a me, evviva il volersi beneeeeee...» (questo lo spartito in quelle grandi adunate sindacal-festivaliere).

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L'estrema insidiosità della location è confermata dall'esito che ebbero i girotondi, spesso considerati e non a torto parenti più anziani delle attuali Sardine. Decisero il colpaccio del 14 settembre 2002 e dal palco di Piazza San Giovanni, davanti a una folla straripante di persone, Nanni Moretti gridò «non perdiamoci di vista» ma da quel momento, dopo l'acme di quell'appuntamento, il girotondismo declinò e chi s'è visto s'è visto. Ora è così alta l'asticella che le Sardine hanno deciso di darsi che il loro leader, Mattia Santori, annuncia: «In quella piazza vedremo se un italiano su quattro sta con noi». Come dice un sondaggio, esagerato davvero e che spinge i pesciolini a montarsi la testa.

IL TREND
Ma adesso il trend è questo: nessuno non può dirsi non sardina (perfino B&B gratis per chi arriva nella Capitale a manifestare sabato), il mainstream ha adottato il movimento, la tivvù lo sta fomentando e normalizzando, e somiglia a un bacio della morte - è mai possibile un'onda di protesta coccolata e protetta dal governo? - la benedizione proveniente dal premier Conte: «Vedo tanta voglia di partecipazione, tanti giovani. E' una cosa bellissima!». Palazzo Chigi darà il suo patrocinio dopo che lo ha dato anche Francesca Pascale? Sì, perché oltre ad essere in piazza sabato o più probabilmente a parteggiare da fuori, la fidanzata di Berlusconi pubblica sui social un quadro della serie di Magritte sull'«uomo con il cappello» ma lo modifica per l'occasione e tra il cappello l'uomo spunta proprio una sardina.

SLOGAN
Lo slogan per il 14 è questo: «Pensa controcorrente, scendi in piazza». Intanto la sardina leader, Mattia, assicura che «non faremo un partito» ma aggiunge: «Dopo Roma, ci sarà una svolta ma dobbiamo ancora vedere che svolta». Dopo l'evento di San Giovanni, l'indomani mattina, i coordinatori delle Sardine nelle varie regioni e città si vedranno proprio per stilare una road map di massima. Che sarà più o meno questa: piazze sempre più piazze in Emilia Romagna per tirare la volata a Bonaccini - e sia lì si nelle altre parti d'Italia la stesura di una serie di punti programmatici (mai odio, evviva l'ambiente pulito e altre priorità di questi tipo, difficilmente non condivisibili) da presentare alla sinistra e ai suoi candidati. Tanto rumore per quasi nulla? O le Sardine s'inventano qualcosa di sostanzioso, oppure finiscono come i girotondi, come il popolo viola e come altre iniziative da società civile e da ceto medio riflessivo. Il che fare - Lenin non c'entra, qui ci sono più Carola e Greta e s'è infilato pure il solito Saviano pur di avere un po' di pubblicità - è il cruccio che aleggia sull'appuntamento di San Giovanni. E il che fare, se si risolverà nella reiterazione degli happening, dopo una piazza un'altra piazza e un'altra ancora (quousque tandem?), finirà per diventare lo specchio di un volontarismo tanto appassionato quanto politicamente inconcludente ma molto includente: visto che le Sardine somigliano, per dirla alla Jovanotti, a una grande chiesa che va da Che Guevara a Madre Teresa. Ma passando dal premier Conte. E un capo di governo che abbraccia una piazza alternativa di fatto la stritola.

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