Rai, Sarah​ Varetto favorita per il Tg1: pressing dei partiti

Giovedì il Cda sceglie i nuovi direttori. Anche per Rai Sport in pole una donna

Rai, pressing dei partiti. Sarah Varetto favorita per il Tg1
di Mario Ajello
4 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Novembre 2021, 22:02 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 08:54

Ore di trattative frenetiche. E di collegamento Viale Mazzini-Palazzo Chigi in vista delle nomine - giovedì nel Cda che si tiene a Napoli - nelle testate giornalistiche Rai. Mai come questa volta, per quanto riguarda il Tg1 con Giuseppe Carboni in uscita nonostante i buoni ascolti, c’è massima interlocuzione tra la dirigenza della Rai e il governo che della Rai è grande azionista. Sarà una donna, non per forza interna all’azienda, a guidare il tiggì principale. Nel governo - ma anche, pur se contano meno, nelle chiacchiere a Saxa Rubra - è molto quotato il nome di Sarah Varetto che però è un’esterna Rai e questo potrebbe complicare un po’ le cose: vista la spending review in corso nell’azienda di Viale Mazzini e considerando le prevedibili proteste del sindacato interno. Ma tutto è superabile, di fronte all’avvento di una direttore al femminile come segno di grande discontinuità di genere nel tiggì più importante.

Se non la Varetto, che ha esperienza avendo guidato SkyTg24, ha buoni rapporti sia nel mondo politico sia in quello economico e gode di stima presso i consiglieri di Draghi, sarà Giovanna Pancheri il dopo Carboni? Assai meno probabile.

E comunque, ci sono anche le carte interne all’azienda. Con Monica Maggioni ben piazzata ma con un problemino: i 5 stelle non stravedono per lei, anche se a Conte non dispiace, mentre presso i grillini che perdono la pesantissima poltrona di Carboni il gradimento è per Simona Sala (lei al tiggì ammiraglio e Carboni al suo posto alla radio?) che è tutt’altro che invisa al Pd e ha buone chance. E ancora: la Goracci e la Busi, ma specie quest’ultima non parrebbe proprio. 

Di sicuro, la partita Tg1 è in capo a Palazzo Chigi oltre che nelle mani dell’ad Fuortes, e la sensibilità politica, chiamiamolo pure pressing dei partiti, intorno a questa nuova ondata di nomine - c’è anche quella del Tg2, dei TgR, di RaiSport e dal 5 dicembre anche RaiParlamento sarà vacante - è massima. Nelle stanze dei partiti, e nei corridoi di Saxa Rubra, gira questo schema a proposito delle nuove direzioni: le testate sono 8 (considerando che se il direttore di una testata non in scadenza va in quella in scadenza deve essere rimpiazzato), 2 ai Cinquestelle, 2 al Pd, 2 alla Lega, 1 a Forza Italia, e 1 a Fratelli d’Italia. Si troverà la quadra su questo schema? La Lega teme molto, e infatti Capitanio, salvinista da Vigilanza Rai, va all’attacco: «Letta vuole prendersi i tiggì con lottizzazione selvaggia». 

 

SPARTIZIONI

FdI che è stato estromesso dal Cda, con la cacciata immeritata di Giampaolo Rossi, dovrà essere ricompensato con la direzione di una testata, la Meloni su questo non transige e il nome indicato è quello di Nicola Rai, attuale vicedirettore di TgR con largo gradimento professionale anche da ex capo del Lazio, ma la casella va ancora trovata. Quella del Tg2 con Sangiuliano (per Salvini è intoccabile) dovrebbe restare al titolare. La plancia di comando del TgR verrà riequilibrata - la Lega ha sia il direttore sia il condirettore - ma per il numero uno Casarin, considerato equilibrato, si prevede una riconferma. Tutto può cambiare naturalmente, visti gli appetiti e i bisogni dei partiti, fino all’ultimo minuto prima del Cda di giovedì. Di sicuro c’è che Draghi si vuole blindare al Tg1, in una fase in cui se resta a Palazzo Chigi avrà turbolenze d’origine partitica infinitamente maggiori di quelle registratesi finora, facendo del telegiornale istituzionale per eccellenza la proiezione mediatica del draghismo. 

Quanto al potere donna, eccone una - ma con gli implacabili appetiti dei politici tutto è incerto fino alla fine - per RaiSport. Il nome è quello di Alessandra De Stefano, finora vice, considerata in quota Forza Italia, autrice di una buona trasmissione olimpica di successo: il Circolo degli anelli. Il curriculum della De Stefano insieme a quelli degli altri e delle altre papabili arriveranno sul tavolo dell’ad Fuortes mercoledì, e a quel punto si sapranno vincitori e vinti di questo match politicissimo.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA