Centri commerciali, quando riaprono? Nuovo dpcm, cosa cambia (anche per gli spostamenti)

Centri commerciali, quando riaprono? Nuovo dpcm, cosa cambia (anche per gli spostamenti)
di Marco Conti
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Venerdì 27 Novembre 2020, 10:57 - Ultimo aggiornamento: 20:58

ROMA In attesa che scenda ancora l’indice Rt e il numero dei ricoveri negli ospedali, il governo ragiona sui prossimi decreti che regoleranno il Natale. Vediamo quali saranno le regole in grado di contenere la pandemia senza stravolgere lo spirito delle feste. Novità sono attese sin dal prossimo 4 dicembre, quando verrà firmato un nuovo decreto (Dpcm) che non modificherà le tre fasce in cui è stato diviso il Paese ma che alleggerirà alcune disposizioni. Vediamo quali.

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COPRIFUOCO L’orario di rientro a casa, salvo esigenze specifiche, resta alle 22.

Molto probabile un allargamento nei giorni di Natale e Capodanno.

SHOPPING I centri commerciali torneranno ad essere aperti nei fine settimana e festivi. Possibile anche un allungamento degli orari dei negozi sino alle 22 per evitare assembramenti. Annullata la differenza tra ‘centro commerciale’ e ‘grande superficie di vendita’ che nei passati weekend ha permesso, a Roma ma non solo, di restare aperti anche a grandi magazzini non inseriti in un centro commerciale. La chiusura fissata ora alle 21, potrebbe slittare alle 22 autorizzando il personale che lavora a rientrare a casa anche dopo il coprifuoco. Oltre le 21 potranno restare aperte le farmacie, para farmacie, edicole, tabacchi. Possibile una riduzione della capienza massima nei singoli esercizi che sarà valutata in base alla superficie di vendita. Resteranno chiusi i mercatini di Natale.

BAR E RISTORANTI Resta la chiusura alle 18, l’obbligo di esporre la capienza massima, un massimo di sei commensali a tavola. Divieto di buffet ma possibilità di lavorare per l’asporto anche dopo le 22. 

CENONE Più che regole dal governo arriveranno inviti a restare sotto una certa soglia (6-8), a mettersi a tavola solo con lo stesso nucleo familiare, allargato eventualmente solo parenti di primo grado, e a prestare particolare attenzione agli anziani.

SPOSTAMENTI Tra regioni della stessa fasce sono possibili anche ora. Così come i movimenti tra comuni se si è in zona gialla. Con l’indice in calo è possibile che a metà del prossimo mese tutte, o quasi, le regioni, saranno gialle ed è per questo che si vorrebbero evitare esodi di massa tra Nord e Sud. Possibile quindi che vengano limitati ai congiunti mentre si discute ancora sulla possibilità di raggiungere le seconde case che sono in regione diversa da quella dove si risiede. Obbligo di quarantena per chi torna dall’estero sprovvisto di tampone negativo effettuato 72 ore prima.

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SCUOLE Dopo la richiesta unanime dei Presidente di regione la riapertura delle scuole slitta a dopo le feste di Natale. Malgrado il pressing della ministra dell’Istruzione è complicato per il governo firmare un decreto di riapertura che potrebbe poi essere sconfessato da singole ordinanze regionali. Resta la didattica e distanza e la speranza degli studenti che la ripartenza dopo la Befana sia quella decisiva senza più chiusure.

MESSA DI NATALE Se la partecipazione alla messa di mezzanotte dovesse rappresentare l’unica opportunità per uscire di casa il 24 notte, si rischia il caos. Complicato è però vietare l’uscita anche se ci saranno gli inviti a seguire la celebrazione eucaristica dalle tv. È per questo che si pensa ad un generi o allentamento dell’orario di rientro valido solo in alcuni e limitati giorni. Il 24 dicembre è possibile che sia uno di quelli ma tutto dipenderà dalla curva dei contagi che verrà registrata la settimana precedente. 

SCI Gli impianti da sci non riapriranno prima di metà gennaio, ha sottolineato il governo che ha assicurato “ristori” e che cercherà un accordo con gli altri paesi europei che hanno mete da turismo invernale, specie i confinanti Austria e Slovenia, affinché chiudano in modo da evitare pendolarismi o la chiusura delle frontiere. Analogo problema ha la Germania, che ha chiuso le piste da sci per le feste di  Natale, ma un’intesa europea non è stata ancora raggiunta. 

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