Ius soli: cosa è e perché in Parlamento non passerà. Differenze con ius sanguinis e ius culturae

Ius soli: cosa è e perché in Parlamento non passerà. Differenze con ius sanguinis e ius culturae
di Diodato Pirone
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Domenica 14 Marzo 2021, 15:46 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 06:22

Il neosegretario del Pd, Enrico Letta, ha rilanciato la proposta di approvare una legge sullo "ius soli" che è una delle proposte storiche del centro-sinistra sul fronte dell'emigrazione.

È evidente il tentativo di Letta di alzare una bandiera per caratterizzare la presenza nel Pd nell'esecutivo Draghi senza appiattire la politica del partito sul governo. Ma in Parlamento non sembra esserci una maggioranza favorevole al provvedimento a meno che Forza Italia non rompa ulteriormente i suoi legami con le altre formazioni di centro destra. Lega e Fratelli d'Italia, infatti, sono contrarie allo "ius soli" per motivi di bandiera. I 5Stelle, che mantengono circa 250 parlamentari nonostante tutte le espulsioni degli ultimi due tre anni, finora sono sempre stati più vicini al centro-destra sul tema dell'emigrazione anche se la loro trasformazione in una formazione "verde" dovrebbe passare proprio da una diversa posizione su questo tema.

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Le ragioni del sì e quelle del no

I favorevoli allo "ius soli" sostengono che la cittadinanza ai minori che frequentano da molti anni le nostre scuole elimina una ingiustizia odiosa ed è inclusiva cioè aiuta la comunità italiana alle prese con una crisi demografica drammatica.

I contrari oltre a considerazioni culturali sottolineano che la sinistra in questo modo intende acquisire voti che cambierebbero gli equilibri politici.

Ma che cos'è lo ius soli?

Lo ius soli "puro" prevede che chi nasce nel territorio di uno Stato ottenga automaticamente la cittadinanza. Qesto sistema è adottato negli Stati Uniti, ma non è previsto in nessuno stato dell’Unione Europea.

Qual è il problema?

In Italia accade che circa 800.000 minori, cioè persone con meno di 18 anni nati  da genitori extracomunitari, in moltissimi casi residenti in Italia da lungo tempo, pur frequentando regolarmente le scuole, quindi parlando un buon italiano e avendo amici italiani, e pur avendo diritto alle cure sanitarie non sono cittadini italiani. Questa situazione ha anche delle conseguenze paradossali nello sport dove questi ragazzi "extra-comunitari" a tutti gli effetti non possono partecipare alle gare riservate ai loro compagni di banco italiani.

Che cosa è lo "ius soli temperato" o "ius culturae"

Per superare questa disparità nella scorsa legislatura il Pd presentò un progetto chiamato "ius soli temperato” o "ius culturae" che fu approvato dalla Camera ma si arenò al Senato. Il progetto prevedeva che un bambino nato in Italia sarebbe diventato automaticamente italiano se almeno uno dei due genitori si trovava legalmente in Italia da almeno 5 anni e se il bambino o ragazzo avesse frequentato le scuole italiane per un certo numero di anni. 

L’altra strada per ottenere la cittadinanza era quella del cosiddetto "ius culturae", e passava attraverso il sistema scolastico italiano. Avrebbero potuto chiedere la cittadinanza italiana i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che avessero frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e superato almeno un ciclo scolastico (cioè le scuole elementari o medie). Mentre i ragazzi nati all’estero ma che arrivano in Italia fra i 12 e i 18 anni avrebbero potuto ottenere la cittadinanza dopo aver abitato in Italia per almeno sei anni e avere superato un ciclo scolastico.

 Cosa è lo "ius sanguinis"

L’ultima legge italiana  sulla cittadinanza, introdotta nel 1992, prevede per i minori un’unica modalità di acquisizione della cittadinanza chiamata ius sanguinis (dal latino, “diritto di sangue”): un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano. Un bambino nato da genitori stranieri, anche se nasce in territorio italiano, può chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni e se fino a quel momento abbia risieduto in Italia “legalmente e ininterrottamente” per almeno 10 anni.

Quanti stranieri diventano italiani 

Per completare il quadro va detto che almeno fino a prima della pandemia ogni anno circa 200.000 stranieri (compresi cittadini provenienti da paesi dell'Unione Europea) acquisivano la cittadinanza italiana su loro domanda.

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