Per venticinque anni la sinistra si è fatta ipnotizzare da Berlusconi, perché era più facile ricostruire la propria identità per questa via che provare a ripensare da capo un mondo cambiato. Per i prossimi anni il rischio è che gli intellettuali di sinistra possano ripetere lo stesso errore: concentrarsi sull’orrore che gli provoca Salvini e sull’allarme del nuovo fascismo che starebbe arrivando, senza preoccuparsi di stare nella società, di capire i bisogni delle persone e di proporre qualche idea. L’egemonia politica e culturale si perde e si è persa anche così.
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