Si vota anche domani alle elezioni suppletive a Monza e Brianza per il seggio al Senato che fu di Silvio Berlusconi: la sfida è tra Adriano Galliani, sostenuto dal centrodesta, e Marco Cappato, appoggiato da una larga coalizione che include Pd, M5S e Radicali.
La prova azzurra
Un test importante soprattutto per Forza Italia, di fatto il primo dalla scomparsa di Silvio Berlusconi. Il centrodestra ha scelto di appoggiare in toto l'ex amministratore delegato del Milan, che ha avuto il via libera anche dalla famiglia del Cavaliere. Il partito azzurro ha avuto - subito dopo la scomparsa del suo fondatore, avvenuta a giugno - un picco nei gradimenti dei sondaggi dovuto anche a una sovraesposizione mediatica e all'ondata di affetto per l'ex premier, poi (come prevedibile) ridimensionato nel corso dei mesi. Nel giorno in cui il governo Meloni compie un anno, anche il suo leader Antonio Tajani può tracciare il proprio personale bilancio e una prospettiva futura: quello di forza moderata, legata in Unione Europea al Partito popolare europeo (unico partito nella coalizione della maggioranza).
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Gli altri candidati
La candidatura a sorpresa di Marco Cappato ha portato gli altri partiti ad appoggiare il suo nome: per convinzione, mancanza di alternative o solo per non disperdere i voti. Ma gli strascichi non sono mancati, soprattutto rispetto all'ala più riformista del Pd che - come dichiarato a più riprese da alcuni esponenti dem - avrebbe preferito un candidato che fosse espressione della politica locale. Il M5s invece, dopo un primo traccheggiamento, ha invitato i propri elettori a votare l'esponente dell'associazione Luca Coscioni. Ancor più a sorpresa è arrivata la candidatura di Cateno De Luca: l'istrionico sindaco di Taormina aveva fino a poco tempo fa un'esponente del suo partito (Sud chiama Nord) in Parlamento, Dafne Musolino, passata però tra le file di Italia viva, non senza polemiche. E adesso prova lui stesso a entrare in Senato. In corsa ci sono anche Lillo Massimiliano Musso per Forza del popolo, Giovanna Capelli per Unione popolare, Andrea Brenna per Democrazia e sussidiarietà, Domenico Di Modugno per il Partito Comunista italiano e Daniele Giovanardi per Democrazia sovrana popolare.