Tajani, l'investitura della famiglia Berlusconi: il filmato con Silvio che lo designa e chi sono i suoi sponsor

Una doppia lettera dei figli del Cav: «Fate valere gli ideali di nostro padre». In un video l’investitura del fondatore: «Antonio non ha mai sbagliato una parola»

Tajani, l'investitura della famiglia Berlusconi: il filmato con Silvio che lo designa e chi sono i suoi sponsor
di Mario Ajello
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Sabato 15 Luglio 2023, 22:30 - Ultimo aggiornamento: 22:31

Quante storie su Berlusconi che non sapeva, anzi non voleva, scegliere un delfino. Quante teorie sull’impossibilità per Forza Italia di andare avanti senza Silvio, incasellato troppo frettolosamente nella modalità del dopo di me il diluvio. E invece, un delfino Berlusconi lo aveva scelto e nel viavai dei ricoveri al San Raffaele ha sempre detto a Marina e a Pier Silvio: «Considerate Tajani un fratello maggiore, è persona assennata e capace, stategli vicini». Un consiglio che i figli del Cavaliere hanno accolto e l’approdo della lunga marcia di Antonio - che non era il predestinato ma ha saputo diventarlo - alla leadership è proprio nel segno della famiglia, compresi gli amici più ascoltati, da Letta a Confalonieri, oltre che basato su quel professionismo della politica di cui Tajani è dotato, che il Cavaliere fingeva di non amare e viceversa apprezzava. Sennò, non avrebbe investito della sua eredità un personaggio come Tajani il quale, rispetto ai canoni berlusconiani - non è un bomber né uno scintillone, ed è disciplinato come un politico del popolarismo tedesco - è assolutamente all’opposto.

La lettera della famiglia Berlusconi che dal palco il neo-segretario forzista ha letto con commozione e quasi in lacrime è un sigillo e un suggello. Un’altra missiva - ancora più affettuosa: «Un incoraggiamento personale e politico», così la descrive il destinatario - i figli del Cavaliere l’hanno spedita in privato a Tajani. In quella che lui ha recitato al parco dei Principi e destinata all’assemblea, c’è scritto: «Carissimi, grazie per l’appoggio e la vicinanza che avete sempre dato al nostro caro papà. E grazie per tutto ciò che farete per continuare a far vivere gli ideali di libertà, di progresso e di democrazia che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e le sue azioni». 
Siccome le successioni sono sempre complicate e non sempre c’è un migliore, la questione del dopo non si può improvvisare e né il Cavaliere né i suoi figli lo hanno fatto.

Anzi, questo passaggio storico - come dimostra la giornata di ieri, con l’unanimità per Tajani segretario - è stato preparato e gestito con ordine. Qualcuno dei presenti ironizza bonariamente sulle lettere: «Sembrano quelle di San Paolo ai Corinzi». 

IL PERCORSO

Ma la sostanza - anche al di là delle curiosità: per esempio il notaio dei Berlusconi si è precipitato al Parco dei Principi per sostituire con la dicitura «segreteria nazionale» quella che nel documento dei nuovi assetti era «Comitato nazionale»: «Definizione da antichi partiti comunisti» - è che Marina e Pier Silvio, ma anche l’ultimogenito Luigi più delle altre due sorelle, partecipano a tutti gli effetti, non solo finanziariamente, al nuovo corso di Forza Italia. La partecipazione, controllo è troppo, dei figli di Silvio nel partito significa l’indebolimento di quelli che, lato Fascina ma non solo e su Marta sparita è calata la damnatio memoriae degli azzurri, speravano che la fase post-berlusconiana fosse più caotica in modo da inserirsi e contare. Il nuovo asse di comando di Forza Italia, dimostrato anche dalle lettere, passa attraverso l’azzeramento di ogni corrente e il rapporto esclusivo di Marina e Pier Silvio con Tajani che, in ottimi rapporti con il contesto Ue, garantisce anche una dimensione europea per le aziende degli eredi di Silvio.

Video

La presenza ieri per due ore al Parco dei Principi di Manfred Weber, leader tedesco del Ppe, amicissimo di Tajani e applauditissimo anche da quelli che in sala non capivano il suo inglese e fingevano di saperlo rinunciando ad usare le cuffiette della traduzione simultanea, dimostra l’attenzione che famiglia e partito rivolgono (oltre che verso Palazzo Chigi dove Tajani è di casa) nei confronti del potere comunitario. E comunque: occhio al video («Non ne sapevo nulla, è stato uno scherzo») dell’investitura. Ecco Antonio con Silvio. Si stringono la mano o si abbracciano in vecchie sequenze. C’è anche uno scatto in bianco e nero in cui si vede il Fondatore su un podio e un giovanissimo Tajani, sotto, che lo guarda pieno di ammirazione. Nel video c’è la voce di Berlusconi che ringraziava quello che era all’epoca il suo vice perché «svolge il suo ruolo con impegno, con generosità, con la perfezione e giustezza assoluta». E ancora il Cav: «Da 28 anni leggo e sento le dichiarazioni di Antonio e non ha mai sbagliato nessuna parola». Di più: «Nel tempo ci sarà qualcuno che mi sostituirà. Oggi Forza Italia ha in Tajani un mio vice di assoluto prestigio internazionale». Il cerchio si è chiuso in queste ore, ma non sarà affatto facile per il neo-segretario e per il suo partito il futuro, con le elezioni europee del 2024 che decideranno se Forza Italia dopo Silvio sarà realtà o illusione.

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