Berlusconi: alle urne prima possibile
Bossi: molto difficile andare avanti così

Berlusconi e Bossi (foto Giuseppe Giglia - Ansa)
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Giovedì 5 Agosto 2010, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 23:39
ROMA (5 agosto) - Questa estate riposiamoci, ricarichiamo le pile e prepariamoci alle elezioni. Cos ieri sera Berlusconi a cena con i deputati del Pdl. Al prossimo incidente si va a votare ha ripetuto. Ieri pomeriggio alla Camera è stata respinta la mozione di Pd e Idv contro il sottosegretario alla Giustizia Caliendo, indagato nell'inchiesta P3. I finiani si sono astenuti, in accordo con Udc, Api ed Mpa. Il voto ha mostrato che Pdl e Lega non hanno più la maggioranza alla Camera (mancano loro 7 voti) e dipendono quindi dal gruppo di Fini Futuro e Libertà, che ha ribadito comunque il suo sostegno al governo. La delusione per l'esito della votazione sulla sfiducia a Giacomo Caliendo è forte: «La mozione è una pagina nera per chi si è astenuto. Se si andrà alle elezioni anticipate non sarò solo io a deciderlo».



Con Fini è sempre più clima da grande freddo: nemmeno un saluto: «C'è una speranza che ci sia un ricompattamento, ma se ciò non avviene al primo incidente serio dovremmo chiedere agli italiani di tornare a votare», ha detto Berlusconi durante la cena a villa Miani. Riservando parole sprezzanti verso Gianfranco Fini: «C'è qualcuno che ha speranza verso un leader che è al centro di notizie poco chiare, che dovrebbe chiarire». È Fini il responsabile «se è successo quello che è successo. Avevamo una maggioranza straordinaria in Parlamento. Un governo compatto ed una squadra di ministri giovane e di grande idealismo. Non c'era nessuna possibilità che un mandato così largo degli elettori fosse messo in discussione. Credo che qualcuno debba riflettere sull'imperdonabile situazione che si è venuta a creare. Questi signori hanno fatto un nuovo gruppo e oggi è oggi hanno scritto una pagina nera per la loro astensione inaccettabile. Ci si può astenere su un provvedimento ma non sui valori e sui principi come la solidarietà per chi sta dalla tua parte e come l'innocenza di chi non ha mai subito condanne. Noi nei loro confronti non abbiamo dimenticato questi principi».



Dopo la defezione di Chiara Moroni Berlusconi cerca di serrare le file e promette: «C'è il mio impegno e la promessa a voi che vi siete comportati bene che sarete ricandidati. Non possiamo essere esposti ad un logoramento perenne». Riservando un messaggio alla stampa «avversaria» che rappresenta «uno scandalo nello scandalo». : l'intenzione di mettere mano alla legge sulla par condicio.



Bossi: difficile andare avanti così. Umberto Bossi spiega di non spingere per il voto anticipato, ma non nasconde che il cammino della legislatura sia tutto in salita: «È vero, sarà molto difficile andare avanti così». Se si andasse alle elezioni anticipate, la Lega si presenterebbe in alleanza con Silvio Berlusconi? «Vedremo, noi andiamo al voto sui programmi. Se sta con noi, Berlusconi vince. Per noi è sempre semplice. Il Nord è sempre pronto. Vinceremmo». «Teme agguati in futuro, ad esempio sui voti per la giustizia?», gli viene chiesto dai cronisti. «Non temo nulla, non temo le conseguenze».



«Con un governo di transizione sarebbe il caos nel paese», dice Bossi. Alla domanda se confidi in Napolitano per evitare questa situazione, il senatur ha risposto: «Sì, confido in lui per primo e poi nel Paese. Ci sono milioni di persone che non lo accetterebbero. Sono convinto che le cose sono più difficili. Un governo tecnico non è automatico», spiega ancora Bossi, lasciando intendere che la Lega non appoggerebbe l'ipotesti di un Esecutivo di transizione. «Non si inizia con Berlusconi per finire con Bersani. La gente non lo capirebbe...». Il leader del Carroccio confida nella lealtà del premier Silvio Berlusconi: «Sul federalismo so che Berlusconi manterrà la parola, lo ha sempre fatto». Quindi nessun contatto con il Pd? «No, io Bersani non l'ho mai visto». Quanto al presidente della Camera, viene liquidato con una battuta: «Fini? È al mare, lasciamolo al mare...». E Tremonti in un Esecutivo di transizione? «Mica è scemo ad accettare. Lui vuole bene a Berlusconi».



Bonaiuti: pronti al voto.
«Nel momento in cui è avvenuto il distacco da parte di una componente della maggioranza, il Premier ha avvertito tutti, scherzosamente anche in latino, “estote parati”, “state pronti” per possibili elezioni - ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti a Unomattina su Rai1 - L'ipotesi di andare alle elezioni è comprensibile se si pensa che il distacco dei finiani mette in dubbio una maggioranza così importante e un governo che ha fatto tante cose e ha varato quella manovra da 25 miliardi che ci ha sottratto alla crisi globale».



Nuovo vertice Pdl. Nel primo pomeriggio si è tenuto a Palazzo Grazioli il vertice Pdl, presenti i tre coordinatori Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi, i capigruppo di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. In via del Plebiscito sono arrivati anche i ministri Giulio Tremonti, Franco Frattini, Altero Matteoli e il guardasigilli Angelino Alfano, insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti. C'erano anche il ministro Giorgia Meloni, il ministro Maria Vittoria Brambilla che presiede i Circoli della Libertà e Mario Valducci che guida i Club della Libertà. Presente anche il senatore Mario Mantovani, responsabile dei 120.000 difensori del voto che presidiano i seggi per scongiurare brogli elettorali.



«Ormai siamo in campagna elettorale», dicono lontano dai microfoni alcuni dei partecipanti alla riunione. Denis Verdini ha illustrato alcuni punti del piano di riorganizzazione del partito da sviluppare nelle prossime settimane. La presenza di Brambilla e Valducci è un segno della volontà di Berlusconi di mettere mano all'organizzazione del partito con proposte di rinnovamento.



Gasparri: «Noi riteniamo che la coerenza verso gli elettori sia un vincolo morale insuperabile, continuiamo a lavorare per l'organizzazione del partito con ottimismo, coesione e serenità proseguendo nell'attuazione del programma - dice il capogruppo del Pdl al Senato dopo il vertice - La nostra posizione è di grande serenità avendo i numeri nel paese e un mandato degli elettori, lasciamo ad altri la scelta di privilegiare la coerenza verso gli elettori o scelte diverse. Se qualcuno si sottrae a questo impegno si assumerà la responsabilità di portare il paese alle elezioni. Vedremo cosa faranno gli eletti del Pdl rispetto a un ben preciso programma elettorale. Se si sottraessero a quel programma l'unica alternativa sarebbero le elezioni».



Casini: irresponsabile votare. «L'area di responsabilità nazionale dice al presidente del Consiglio di governare, ma se vuole gettare la spugna si assuma la responsabilità di fuggire davanti al Paese - dice Pier Ferdinando Casini - Il presidente del Consiglio è chiamato a dire con serenità: “mi dimetto oppure governo”. Tornare alle urne sarebbe una prova di irresponsabilità totale. Un governo di responsabilità nazionale è indispensabile per risolvere i problemi degli italiani».



Granata: a settembre ne vedremo delle belle. «È vero: in molti ieri avremmo istintivamente e convintamente votata la sfiducia a Caliendo. Ma ci sono passaggi della vita politica dove bisogna far prevalere la lungimiranza e la prospettiva e contare fino a cento - scrive Fabio Granata (Fli) sul suo blog - Ierinon abbiamo voluto dare alibi a chi ci ha deferito ai probiviri per eccesso di legalità è di antimafia. A chi, con un documento vergognoso e stalinista ha cacciato Gianfranco Fini dal Pdl, ritenendo che il partito nel quale avevamo fatto confluire la storia antica e nobile della destra italiana resa moderna e radicata grazie al coraggio e alla modernità del suo leader, fosse semplicemente una delle sue tante aziende. Non abbiamo dato a Silvio Berlusconi la possibilità di poter indossare i panni della vittima e chiedere elezioni subito. Alla ripresa ci batteremo per l'immediata approvazione di un rigorosissimo ddl anticorruzione e diremo un netto no ad altre leggi ad personam. In Parlamento porteremo i nomi delle decine di inquisiti candidati ed eletti nei Consigli regionali, provinciali e comunali, inchiodando i partiti alle loro responsabilità. A settembre ne vedremo delle belle».



Di Pietro: subito elezioni. «Berlusconi non ha più la sua maggioranza e proprio per questo sarà ancora più cattivo e ancora di più impoverirà il Paese - ha detto il leader Idv a Pacentro - Dobbiamo al più presto andare alle elezioni per liberarci del sistema piduista con cui siamo stati governati e non dobbiamo avere paura altrimenti abbiamo già perso. Dico questo agli alleati che per paura di perdere il posto finiscono per perdere la testa e far perdere il futuro ai nostri figli».



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