«L’anno prossimo compio cinquant’anni, devo organizzare qualcosa di speciale. Magari una mostra con tutti i vestiti che ho indossato, ne ho tenuti molti e vorrei raccontarne la loro storia» dichiara così la supermodella argentina Valeria Mazza al Filming Italy Sardegna Festival, ideato da Tiziana Rocca a Forte Village, Santa Margherita di Pula. Vestito di cotone giallo che le evidenzia il fisico statuario, con una spallina ballerina, che deve aggiustare sotto il peso del microfono per le interviste video: «Ne ho indossati di abiti scomodi, di scarpe soprattutto. Le collezioni estive si presentano in inverno poi, e viceversa. Non è facile fingere di sentirti sempre a tuo agio negli abiti che indossi, specialmente quando non è così».
Un capo in particolare le è rimasto impresso, la firma era di Gianni Versace: «Era una giornata di prove, la sera prima della sfilata. Il mio ultimo vestito era trasparente sul davanti, e andava indossato senza reggiseno.
Come fra attori e registi il dialogo fra modelle e stilista è fondamentale: «Se c’è uno che non è contento alla fine si vede nel risultato finale. Deve essere un lavoro di squadra».
Non ancora pronta a dare, giustamente, l’addio alla passerella, Valeria Mazza ha saputo reinventarsi: «La moda mi ha aperto tante porte, ma è vero che conta essere giovani per sfilare in passerella. Negli anni però ho saputo reinventarmi, tra televisione, una linea di profumi e occhiali, e collaborazioni con diversi stilisti. Ma rimarrò sempre una modella».
I social network hanno cambiato il mondo della moda, non solo per la provenienza della nuova generazioni di modelle, anche per la promozione del proprio lavoro: «Non serve quasi più il libro con le foto con gli scatti dei fotografi. Adesso Instagram è la tua rete di contatti, passa tutto da lì. Quando le ragazze mi chiedono cosa fare per iniziare a intraprendere questa carriera la prima cosa che gli dico è di costruire il proprio profilo social in un certo modo. Devi far vedere chi sei. La personalità conta tantissimo, è quella che fa la differenza, non solo ovviamente la bellezza, che è sempre importante in questo mestiere».
Un segno del cambiamento è anche la fine di quell’alone di mistero intorno alle vite dei personaggi pubblici: «Io sono dell’epoca dei paparazzi, adesso siamo noi i paparazzi di noi stessi, decidendo cosa condividere in rete del proprio privato, e ognuno ha il proprio limite. Per me è ancora strano condividere certi aspetti della mia vita privata, che prima invece dovevano essere celati, non mostrati. Adesso non c’è più il mistero. Funziona così, e il lavoro è tutto rapportato in base alla popolarità che si acquisisce su internet. Io sto imparando a utilizzare i social network, fortuna che ci sono i miei figli che mi danno una mano».
A fine intervista deve scappare per le foto. Pochi minuti dopo, proprio una delle quattro figlie di Valeria Mazza, si avvicina con il cellulare della madre fra le mani, mostrando il vestito che Versace ha cambiato per lei. Nessuna trasparenza, solo eleganza.
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