Surf, Leonardo Fioravanti da Santa Marinella all'argento nella World league alle Hawaii

Nessun italiano ci era mai riuscito: la gara internazionale Pipeline Master al Banzai reef break

Surf, Leonardo Fioravanti da Santa Marinella all'argento nella World league alle Hawaii
di Leonardo Aresi
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Sabato 11 Febbraio 2023, 08:54

«Essere in piedi sul podio del surf è un sogno che si avvera. Sono cresciuto con il mito di quest'onda». Il sorriso sul volto di Leonardo Fioravanti vale più di mille parole. Nella notte tra mercoledì e giovedì alle Hawaii ha scritto l'ennesimo capitolo di una storia unica nel suo genere, iniziata da bambino sul litorale laziale. Il secondo posto dietro all'australiano Jack Robinson al Pipeline Masters sancisce la consacrazione definitiva del romano nella World Surf League, il circuito dei 34 surfisti più forti del pianeta.


LUOGO DEL DESTINO
Baciato dal sole, il 25enne ripensa a quando quell'onda avrebbe potuto togliergli tutto. «Qui nel febbraio del 2015, fratturandomi due vertebre, ho rischiato di finire in sedia a rotelle. I sette mesi di riabilitazione lontano dall'oceano mi hanno spinto ad andare oltre i miei limiti. Devo molto a questo posto».

Ormai una seconda casa per lui che ha vissuto sulla propria pelle la legge di "Banzai": non solo un grido di guerra ma anche il nome di un reef break che al primo errore sulla tavola azzanna senza pietà. Originario di Cerveteri, è diventato uomo gareggiando tra i due emisferi.

Dopo il calvario alla schiena, nell'ottobre del 2015 arriva la soddisfazione più grande fino a quel momento: il titolo di campione del mondo Under 18. Nel 2017 la qualificazione nel club dei grandi. L'impatto con i marziani della WSL non è stato semplice. Fioravanti ha vissuto stagioni di alti e bassi, alla ricerca di una dimensione ideale. Un percorso di crescita che ha subito una brusca frenata con il taglio di metà stagione dello scorso maggio. Costretto a mettersi in discussione, ha riconquistato il palcoscenico più ambito macinando punti nei Challenger Series.

«Ormai ho un po' di esperienza ad alti livelli quindi so ciò di cui ho bisogno. Ho preparato il primo evento della stagione con il coach hawaiano Joel Centeio. È stata la persona giusta con cui lavorare, mi ha aiutato a prendere le decisioni adatte alle mie caratteristiche».

Nel podcast di "Tuttologic Surf", Fioravanti ha commentato così il contributo del nuovo allenatore.


UN PREDESTINATO
Di tempo ne è passato dai primi del 2000, quando incontrò il primo maestro della sua vita, che ora racconta: «Il surfista migliore è quello che riesce ad adattarsi alle condizioni di gara. Leo ha saputo farlo. L'ho visto sicuro come non mai. Il secondo posto a Pipe è un grande risultato ma conoscendolo sono sicuro che adesso non si accontenterà. È un predestinato».

Lorenzo Castagna il campione se lo ricorda bambino, quando trascorreva le sue giornate nella line up di Santa Marinella. Da Banzai al kilometro 56 dell'Aurelia a Banzai Pipeline: Fioravanti porta con sé in giro per le spiagge di tutto il mondo un patrimonio umano e sportivo davvero unico. «Conosce il significato del sacrificio, quello che viviamo noi surfisti italiani quando ci barcameniamo tra un impegno e l'altro della nostra quotidianità per andare a caccia di onde».

Quando bacia la bandiera è consapevole di rappresentare una comunità composta da uomini e donne che si concedono all'irresistibile richiamo del Mediterraneo. Un piccolo esercito di "cercatori di qualcosa in più", citando l'artista romano, nonché appassionato surfista, Gemello. Quel qualcosa in più che Fioravanti vorrà dimostrare di avere nei prossimi appuntamenti della stagione, a partire dal Sunset Beach Pro che inizierà tra due giorni. Il suono dell'oceano si fa più intenso, all'orizzonte cominciano a tornare le onde. «Nella vita non bisogna mai accontentarsi». Parola di un ragazzo diventato uomo, ma non ancora re.

 

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