Aumenta il numero di vittime degli incendi alle Hawaii, ma crescono anche le polemiche sulla mancata prevenzione e sulla cattiva gestione dell'emergenza, che hanno portato all'apertura di un' inchiesta ufficiale. L'ultimo bilancio parla di almeno 89 morti, un numero che rende il Lahaina fire, il rogo di Lahaina nell'isola di Maui, il peggior disastro naturale di sempre nella storia delle Hawai, superando le 61 vittime dello tsunami del 1960 a Hilo, nell'isola più grande dell'arcipelago tropicale. Un bilancio peraltro ancora provvisorio e destinato a crescere, come prevede «senza alcun dubbio» il governatore locale Josh Green. Ci sono infatti un migliaio di dispersi e i soccorritori non hanno ancora controllato l'interno delle case, dove molti potrebbero essere rimasti intrappolati, né terminato le ricerche in mare, dove diversi abitanti si sono gettati per sfuggire alle fiamme. Per trovare i cadaveri si impiegano anche cani speciali.
Incendi Hawaii, turisti in fuga: «Sembrava una zona di guerra»
La tragedia
Quasi 1.500 persone invece sono ospitate in rifugi di emergenza.
L'emergenza
Cinque anni fa l'uragano Lane alimentò roghi che distrussero 2330 acri a Maui. L'anno successivo le fiamme bruciarono altri 25 mila acri. Eppure in un rapporto dello scorso anno la protezione civile classificava il rischio di incendi «basso». Ora invece il 'Lahaina firè ha mandato in fumo ulteriori 2170 acri di terreno, e danneggiato o distrutto 2719 edifici, di cui l'86% residenziali. Ci sono ancora alcuni focolai, che nella notte hanno costretto ad una ennesima evacuazione nell'area occidentale dell'isola, ma la situazione appare sotto controllo. La Fema, l'agenzia federale Usa per la protezione civile, comincia a fare i conti dei danni e stima che saranno necessari almeno 5,5 miliardi di dollari per la ricostruzione a Maui. Adesso però servono urgentemente cibo, acqua, farmaci, prodotti per la pulizia e l'igiene. E mentre si moltiplicano le iniziative di solidarietà, compresi i 100 milioni di dollari donati da Jeff Bezos e dalla fidanzata Lauren Sánchez, i residenti di Lahaina sono stati autorizzati per la prima volta a tornare nella loro cittadina. Quasi tutti hanno trovato la propria casa in cenere, struggendosi per aver perso tutto ma consolandosi spesso per aver rivisto sani e salvi amici e vicini. I pochi che hanno gridano al miracolo per l'abitazione intatta non la vogliono più lasciare temendo gli sciacalli, nonostante il rischio che sia insicura e con acqua contaminata. Le autorità hanno imposto un coprifuoco notturno per proteggere gli edifici.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout