Teodosio Losito e il testamento (con l'eredità milionaria ad Alberto Tarallo), la nuova perizia calligrafica: «È un falso»

La vicenda potrebbe essere finalmente giunta al capolinea, dopo ben cinque anni dalla morte del famoso sceneggiatore

Losito, il testamento è falso. Alberto Tarallo incastrato dalla perizia calligrafica: era l'unico erede
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mercoledì 11 dicembre 2024, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 19:31

Un testamento falso, una presunta setta segreta e un’eredità milionaria: il caso attorno alla morte dello sceneggiatore Teodosio Losito continua a far discutere, con nuovi colpi di scena che alimentano il mistero. Una perizia calligrafica depositata nelle ultime ore ha accertato che il documento in cui Losito avrebbe lasciato tutto il suo patrimonio al compagno e produttore televisivo Alberto Tarallo è contraffatto. Questa svolta rafforza le accuse della Procura di Roma, secondo cui Tarallo avrebbe falsificato le ultime volontà del compagno per appropriarsi dell’eredità.

Teodosio Losito, celebre sceneggiatore di fiction di successo, si era tolto la vita l’8 gennaio 2019 nella sua villa di Zagarolo, soprannominata “Zagarhollywood”.

La residenza era il fulcro della loro attività artistica, dove con la società Ares Film Losito e Tarallo avevano lanciato numerose star del piccolo schermo. 

 

L’accusa iniziale: istigazione al suicidio

Le indagini erano iniziate nel 2021, quando i familiari di Losito avevano presentato un esposto ipotizzando che il produttore potesse aver avuto un ruolo nella sua tragica morte. Ad aggravare i sospetti, le dichiarazioni di Adua Del Vesco (Rosalinda Cannavò) e Massimiliano Morra, che, durante la loro partecipazione al Grande Fratello, parlarono dell’esistenza di una presunta “setta segreta” legata a Tarallo. Questa organizzazione, secondo gli attori, esercitava un controllo psicologico sui suoi membri, tra cui lo stesso Losito.

La Procura ascoltò numerose figure dello spettacolo, tra cui Gabriel Garko, Eva Grimaldi, Manuela Arcuri e Francesco Testi, per chiarire la natura di tali accuse. Tuttavia, nel corso del 2022, i magistrati decisero di archiviare l’accusa di istigazione al suicidio, non trovando prove sufficienti per sostenere questa tesi in tribunale.

Nuovi sviluppi: la questione del testamento 

Nonostante l’archiviazione, Tarallo rimase al centro delle indagini per un motivo diverso: un testamento emerso dopo la morte di Losito, che lo nominava unico erede di un patrimonio milionario. Secondo i pm, quel documento sarebbe stato falsificato dal produttore stesso, che avrebbe imitato la calligrafia del compagno per garantirsi il controllo sull’eredità.

Nel 2022, in seguito a un ricorso presentato dai legali di Tarallo, il Tribunale del Riesame dispose il dissequestro di beni per un valore di cinque milioni di euro, includendo immobili, terreni e veicoli. La decisione fu poi confermata dalla Corte di Cassazione, che ritenne insufficienti gli elementi di prova raccolti dalla Procura. Ora, però, la nuova perizia calligrafica ha ribaltato nuovamente la situazione. La grafologa incaricata dai magistrati ha dichiarato che la firma sul testamento è "incompatibile" con quelle autentiche di Losito, rilevando discrepanze evidenti rispetto agli altri documenti analizzati. 

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