Giulia Cecchettin, lettera sulla tomba: «Anche io mi chiamo Filippo e ossessionavo l'ex fidanzata, la tua storia mi ha fermato»

Trovata dallo zio della studentessa nel cimitero di Saonara

Giulia Cecchettin, lettera sulla tomba: «Anche io mi chiamo Filippo e ossessionavo l'ex fidanzata, la tua storia mi ha fermato»
3 Minuti di Lettura
Sabato 30 Dicembre 2023, 20:40 - Ultimo aggiornamento: 1 Gennaio, 10:14

Una presa di coscienza delle sue condizioni, del suo atteggiamento nei confronti dell'ex fidanzata, poi  il delitto di Giulia Cecchettin che lo ha spinto a riflettere su di sé, sulle emozioni nei confronti della sua ex, su quelle «piccole cose tutt'altro che piccole» che possono passare per la testa degli uomini.

Allora ha preso carta e penna e ha scritto una lettera direttamente a Giulia, scusandosi «per l'ennesimo nostro fallimento».

Filippo - questo il nome del giovane che ha firmato la missiva - ha lasciato le due pagine scritte a penna blu, tra i fiori posati sulla tomba della ragazza nel cimitero di Saonara, in provincia di Padova. Le ha trovate Andrea Camerotto, zio di Giulia, racconta oggi il Corriere del Veneto, e le ha postate su Facebook.

 

«Ci sono uomini - scrive Camerotto - che capiscono e si fanno giustamente un esame interiore per essere veri uomini. Grazie Filippo».

«Nel periodo in cui s'è iniziato a parlare della tua vicenda in tv - scrive il ragazzo rivolgendosi a Giulia - mi scrivevo ancora con la mia ex per la quale provavo ancora qualcosa. Nei giorni ha iniziato a ignorarmi e quindi, dato che si parlava spesso di come Filippo Turetta fosse ossessivo nei tuoi confronti, ho deciso di guardarmi dentro e riflettere sulla mia situazione».

«In queste situazioni - prosegue il giovane - è molto facile uscirsene con affermazioni come 'non sono così anche iò o 'non siamo tutti mostri'. Però sono convinto che il tutto sia iniziato dalle piccole cose, talmente piccole che talvolta non ce ne rendiamo nemmeno conto».

L'autore della lettera si dice grato ai familiari di Giulia per averlo stimolato a riflettere. «Alcuni - scrive ancora - dicono che la sua morte sia stata utile... ma come si può reputare una morte utile quando questi tragici eventi accadono ogni giorno (quasi) da anni e la situazione sembra non cambiare. La rabbia e la pena che personalmente provo nei confronti di questi ragazzi e uomini è tanta... ma sono io poi così diverso? D'altronde molte volte le piccole cose - conclude - noi non le notiamo. Un abbraccio da un quasi vicino di paese».

Sotto al post dello zio di Giulia sono tanti a pubblicare commenti di apprezzamento per la lettera e il suo autore: «Aver creato consapevolezza in un giovane anche fosse solo uno - scrive Valentina - rappresenta già un passo verso il cambiamento». «Per fortuna in questo mondo ci sono persone che riflettono - aggiunge Claudia - e devo dire che ci sono ancora persone che hanno un cuore». «Qualcuno per fortuna ha capito» scrive Michela. Ma anche i maschi sono rimasti colpiti: «Esistono anche i veri uomini» scrive Giacomo, mentre Diego confessa: «Sto scrivendo anch'io un paio di lettere, di pensieri a Giulia e a tutti voi. Siete sempre nel mio cuore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA