Gli invaccinabili: sono i prof campani in servizio nel Lazio

Gli invaccinabili: sono i prof campani in servizio nel Lazio
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Giovedì 4 Marzo 2021, 05:01
IL CASO
Gli invaccinabili. Si appellano così i docenti campani che insegnano in provincia di Latina e nel Lazio. A tutt'oggi il personale scolastico e Ata (docenti, amministrativi e collaboratori) con residenza in Campania ma in servizio nel Lazio non è messo nella condizione di accedere alla vaccinazione per la discordanza tra le due Regioni sui requisiti di accesso alla campagna vaccinale: per la Campania spetta al Lazio, luogo di lavoro; per il Lazio spetta alla Campania luogo di residenza.
«Nel mio istituto spiega il dirigete del Leone Caetani di Cisterna, Nicolino Ingenito, residente a Pozzuoli il 25% del personale è di origine campana. Due settimane fa l'ufficio scolastico provinciale (Usp) di Latina ci ha inviato una scheda di monitoraggio sul personale in servizio nel nostro istituto, come negli altri, senza precisare la residenza, dando stranamente per scontato che tutto il personale fosse laziale. In realtà l'incidenza dei docente campani nel Lazio è molto elevata nelle scuole dell'infanzia e primarie, meno in quelle della secondaria di 1° e 2° grado. Presumo che la Regione Lazio o la Asl abbia chiesto all'Usp di Latina questo monitoraggio in ogni provincia per la campagna di vaccinazione».
IL PARADOSSO
In Campania l'elenco dei docenti da vaccinare è precaricato nella piattaforma di vaccinazione grazie ai dati forniti dalle scuole. «Io ho provato comunque a prenotarmi continua il dirigente scolastico ma sono stato rigettato perché il codice fiscale non rientra nella popolazione da vaccinare. Ho provato nel sistema di prenotazione della Regione Lazio che invece mi dice che il codice della tessera sanitaria è errato oppure non risulta attivo o aggiornato nei sistemi». Un'anomalia singolare e ignorata sia nelle regioni dove si insegna, sia nelle sedi di provenienza. L'appello di Ingenito, a nome di tutti gli insegnanti campani nel Lazio, è accorato. Peraltro lui stesso, i docenti e il personale Ata dei due istituti Duilio Cambellotti (elementare) e Sibilla Aleramo (media) dell'istituto Caetani nel quartiere San Valentino sono stati messi in quarantena a Natale dello scorso anno.
L'APPELLO
«È necessario che le Regioni concordino modalità di accesso alla campagna vaccinale meno restrittive e più efficienti conclude Ingenito strategicamente la Regione Lazio avrebbe interesse a vaccinarci perché noi che viaggiamo quotidianamente su treni affollati e lavoriamo tutto il giorno in un'altra provincia, di un'altra regione siamo un potenziale veicolo di infezione. Tecnicamente potremmo vanificare la campagna vaccinale nel Lazio che paradossalmente potrebbe essere già fallita perché se il 70% del personale scolastico è vaccinato e il restante 30% è invaccinabile per un paradosso burocratico è tutto inutile, irragionevole e immotivato. Se la logica è rendere sicura la scuola, questo non avviene, è una follia che ricade nel Lazio. Noi non facciamo danni nelle scuole campane, facciamo danni nelle scuole laziali dove lavoriamo gran parte del giorno, se non ci vacciniamo. Chiediamo alla Regione Lazio di vaccinarci per il bene della scuola, chiediamo al nuovo commissario straordinario per l'emergenza Covid, generale Figliuolo un numero di dosi extra per noi docenti campani, operanti nel Lazio, per uscire da questa bizzarria burocratica».
Claudia Paoletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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