Coletta in Consiglio, si vota il 23

Coletta in Consiglio, si vota il 23
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Martedì 21 Dicembre 2021, 05:02
L'ASSISE
Latina città universitaria, del turismo e della cultura, della Marina e del centro storico da valorizzare, dei borghi da riconnettere, degli edifici di fondazione da ristrutturare e a cui dare nuove funzioni. E soprattutto l'urbanistica, la rigenerazione urbana, i fondi Pnrr da rincorrere per i quali occorrono progettazioni che dovranno essere redatte da una macchina amministrativa con nuove risorse umane.
Eccole, le linee di mandato del sindaco di Latina, Damiano Coletta, illustrate ieri in Consiglio dopo due mesi dalle elezioni, 60 giorni di lunghe trattative per trovare una nuova maggioranza con punti condivisi. Sono 39 pagine, inviate quattro giorni fa ai consiglieri, che Coletta illustra in un'ora e un quarto, non senza un preambolo sulla situazione Covid, ammonendo chi chiede la chiusura delle scuole che «l'indice di contagio Rt è ancora sotto l'1 e la situazione è costantemente monitorata».
GLI OBIETTIVI
Le linee di mandato partono dalla Latina universitaria, perché «investire sull'università è investire sulla capacità di utilizzare altri spazi che fanno parte del nostro patrimonio di fondazione, con la necessità di recuperare Palazzo M (il suggerimento era del centrodestra, ndr) nel rispetto delle esigenze di quanti oggi occupano quegli spazi (Guardia di finanza e Questura, ndr), l'ex sede della Banca d'Italia, il cui utilizzo decideremo insieme», e nuovi corsi di laurea, da Chimica e tecnologie farmaceutiche («Dovrebbe partire dal 2022-23») a un corso di Computer science, in inglese, «unico in Italia, per mettere insieme intelligenza artificiale e biochimica», alla facoltà di Agraria, alla possibilità di «utilizzare Villa Fogliano per un centro di biodiversità con gli atenei Sapienza, Tor Vergata e della Tuscia». Per l'ex Icos, «sarà compito della politica trovare una soluzione alternativa e complementare a quegli accordi presi dalle precedenti amministrazioni». E poi i borghi, «che non saranno considerati periferie, ma piccoli centri: saranno connessi con il trasporto pubblico, ottimizzando la viabilità dell'ultimo miglio, mettendo in sicurezza le arterie; sarà inoltre istituita una Consulta dei Borghi (uno dei cavalli di battaglia di Fare Latina, ndr), e destinato loro il 30% delle risorse di riqualificazione». Centrale il turismo, soprattutto quello «naturalistico sul lato B di lungomare», ma anche quello sportivo, «con una beach arena sulla Marina, che sarà collegata con nuovi mezzi navetta»; inoltre, «diventerà arteria principale via Massaro, dopo il suo raddoppio e dopo il suo collegamento tramite arterie perpendicolari con via Lungomare, che sarà destinata a mobilità leggera». L'urbanistica poi, con il necessario potenziamento della macchina amministrativa, in particolare l'Ufficio di piano e l'Ufficio condono: sarà un'urbanistica «nella direzione di uno sviluppo sostenibile e di una spinta ecologista, grazie allo strumento giusto da utilizzare che è la rigenerazione urbana».
Cita i Ppe annullati, «da rielaborare, elemento di possibile sviluppo, ma sempre a consumo zero di suolo» e l'abbattimento delle barriere architettoniche, «perché la città soffre di un disagio strutturale». Se «la riapertura della biblioteca Manuzio è imminente», ci sono anche «i lavori all'ex Garage Ruspi che sono appena avviati» e «il mercato annonario, che diventerà una città del gusto, aperta 12 ore al giorno, in cui rientreranno gli operatori», mentre il palazzo della Cultura diventerà una «Casa delle arti», collegata alla Casa della Musica.
In Comune nasceranno anche nuovi servizi come un Portale unico per i cittadini, o un ufficio dedicato a inclusività e accessibilità. Molta attenzione sarà dedicata anche alla dematerializzazione e al potenziamento informatico, non solo nella macchina amministrativa, ma anche in città, con «13 piazze ad alta tecnologia nei borghi e 5 nel centro». Infine, l'appello a «tutte le forze politiche a mettersi a disposizione, in un confronto dialettico ma democratico».
CENTRODESTRA IN TILT
Al termine, il centrodestra chiede la parola. L'accordo era che ieri si sarebbe dovuta tenere solo l'illustrazione, e discussione e votazione sarebbero state per il 23 dicembre. Ma Gianluca Di Cocco (FdI) chiede che siano spostate più in là, magari al 28 o 29. Il centrodestra vuole prendere tempo. C'è una sospensione dei lavori. Al rientro in aula virtuale, il voto sulla proposta. Che viene bocciata all'unanimità: la stessa FdI, che l'aveva avanzata, la boccia. Di Cocco vota contro se stesso. Forse lui e gli altri consiglieri Fdi si accorgono di essere isolati e non avere i numeri.Quindi si torna in aula giovedì mattina per votare le linee di mandato. Che farà il centrodestra?
Andrea Apruzzese
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