Cadavere senza testa nel borsone, una pista porta ad Ancona: ​Andreea, 27enne scomparsa dopo una festa

Andreea Alice Rabciuc, scomparsa dopo una festa, e il luogo del ritrovamento del cadavere ancora sconosciuto nel fiume Po
di Redazione web
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Giovedì 7 Aprile 2022, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 21:40

OCCHIOBELLO (ROVIGO) - Emergono nuove notizie e nuove piste in merito al cadavere di donna senza testa e mutilato trovato in un borsone nel fiume Po, a Occhiobello. Emerge un volto in particolare, quello di una ragazza di 27 anni scomparsa l'11 marzo scorso dopo aver partecipato a una festa in un casolare in provincia di Ancona, a Maiolati Spontini. Il suo nome è Andreea Alice Rabciuc. Ma quali sono i dettagli che potrebbero far pensare che il corpo sia quello della 27enne? Il fatto che il cadavere trovato fosse in un buono stato di conservazione e che fosse in acqua da meno di un mese, elemento che ha portato ad escludere, invece, l'ipotesi che potesse trattarsi di Isabella Noventa o Samira El Attar, ma soprattutto le mutilazioni a mani e l'assenza del capo. Andreea aveva tatuaggi proprio sulle mani e i capelli blu, elementi che l'avrebbero resa immediatamente riconoscibile. E anche il vestito di paillettes potrebbe portare a lei, dato che era scomparsa dopo una festa. Gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo sulla vicenda, per ora siamo nell'ambito delle ipotesi, come detto, in base alle persone scomparse da casa che potrebbero corrispondere per età e tipologia, occorre quindi attendere i riscontri.

Ragazza scomparsa ad Ancona: il caso di Andreea Rabciuc

Andreea Rabciuc, 27enne di origini rumene, è sparita, come si è detto, l’11 marzo dopo aver preso parte a una festa in un casolare sulla Montecarottese. ​La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo dopo la denuncia della madre qualche giorno dopo la scomparsa: la ragazza era solita allontanarsi da casa e poi ritornare. Il caso è seguito anche dalla trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?” che ha realizzato una scheda con i dati anagrafici della ragazza. Ci sono tuttavia dei punti oscuri in questa vicenda, che i Carabinieri di Jesi sono chiamati a sciogliere: cosa è successo prima della festa e per quale motivo stava litigando con il fidanzato? Perché lui le avrebbe trattenuto il cellulare (come hanno raccontato gli amici e la mamma) riportandolo solo la domenica successiva alla madre, ritardando di fatto l’allarme della scomparsa? 

Il fidanzato: non sono stato io

I carabinieri hanno effettuato una perquisizione accurata in un casolare, vicino Moie, dove la ragazza aveva passato la serata in compagnia di una coppia di amici (uno è il proprietario del casolare) e del fidanzato.

I militari, utilizzando anche cani per fiutare le tracce, hanno controllato l'immobile e le sue pertinenze (anche una roulotte), senza alcun esito. Stando alle dichiarazioni della coppia di amici e del fidanzato, Andreea si sarebbe allontanata dal casolare attorno alle 7, a piedi, dopo aver passato la serata a litigare con il fidanzato, al quale ha lasciato anche il suo cellulare prima di incamminarsi sulla strada che porta a Moie. Di lei non si hanno più notizie da 27 giorni. Su Facebook il fidanzato, il 4 marzo scorso, aveva pubblicato un post con la foto di un water scrivendo «questo è il trono adatto a te» e una serie di brutte parole e una frase finale dal significato, in romeno, di addio per sempre. Alla trasmissione di «Chi l'ha visto?», ieri sera, il fidanzato ha detto che il post non era riferito ad Andreea, aggiungendo: «Io non sono colpevole, io non ho fatto niente, i carabinieri mi hanno detto di non rilasciare interviste».

 

Il cadavere di Occhiobello: cosa sappiamo

Il corpo ritrovato nel borsone apparteneva a una donna di 30 anni circa, che è stata spogliata, decapitata, mutilata e poi chiusa nella sacca e gettata nel Po. Restano i brandelli di un abito blu e viola con paillettes. Cosa sappiamo ancora di questo atroce delitto? L'autopsia ha fatto emergere ulteriori dettagli, come il fatto che il corpo era stato infilato nel saccone in posizione fetale. Il medico legale è riuscito a stabilire che si trattava del cadavere di una donna solamente dalla conformazione della cassa toracica. La pelle della vittima è chiarissima. Inoltre, sembra improbabile che il corpo sia rimasto in acqua più di un mese.

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