Cadavere di donna nel borsone sul Po, la morte è recente. «Ho visto i vestiti e poi il corpo». Escluse ipotesi Isabella e Saman

La zona golenale del Po dove è stato ritrovato il borsone e il tecnico dell'Aipo che si è accorto
di Francesco Campi e Marina Lucchin
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 08:24

OCCHIOBELLO - Il corpo della donna (senza testa), ripiegato in posizione fetale con solo parte degli arti è stato trovato ieri da un dipendente dell'Aipo, Davide Martini, dell'agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo). È stato trasportato dalla corrente dell'ultima piena tra ottobre e novembre e con l'eccezionale siccità è rimasto incagliato nei massi disposti nel 1951 a seguito della rotta del Po dell'alluvione del Polesine. «Si tratta del primo cadavere di una vittima di omicidio mai ritrovato nel corso del grande fiume», spiega il sindaco di Occhiobello Sandra Coizzi. Il cadavere è in avanzato stato di decomposizione, la borsa l'ha protetto dai pesci altrimenti non sarebbe rimasto nulla. L'omicida probabilmente non l'aveva previsto
Impossibile stabilire come sia deceduta, che sia una donna si capisce solo dalla posizione di costole e bacino. L'autopsia sarà effettuata in settimana, per il dna ci vorrà un mese per fare tutte le comparazioni, ma dal primo risultato autoptico effettuato ieri sera in ospedale risulta una donna di carnagione bianca di giovane età, morta recentemente.

Il racconto di chi l'ha trovata

«Il borsone era in verticale - spiega Davide, il dipendente dell'Aipo che l'ha trovato -  si vedevano i vestiti blu e viola da donna.

Strappato su un lato si intravedeva il corpo all'interno e si sentiva un forte fetore». La fase di secca che sta flagellando il Po ha fatto riemergere il cadavere.

L'area del Po

L'area è il tratta del pezzo polesano del Po, poco distante dal ponte dell'autostrada A13, che collega Veneto ed Emilia Romagna, da Occhiobello a Pontelagoscuro, vicino al Parco della Rotta, il luogo dove sorge il cippo commemorativo della rotta di Malcantone. Sono stati i carabinieri ad aprire la grossa borsa ed a fare la macabra scoperta del suo contenuto: parti di un corpo, apparentemente di donna, in decomposizione. Non essendo la spiaggetta sul Po il luogo adatto per analisi ed accertamenti approfonditi di un cadavere putrescente appena emerso dall'acqua, i carabinieri, dopo la telefonata con il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Andrea Bigiarini, hanno provveduto a trasportare la borsa e tutto il suo contenuto all'obitorio di Rovigo.


Da tempo in acqua

Chi era? Perché è come è stata uccisa? Quando è successo? Tutte domande che aleggiano senza risposta. Oltre al prelievo di un campione biologico per eseguire l'esame del Dna e verificare l'esistenza di corrispondenze, qualche soluzione ai tanti interrogativi si attende anche dall'autopsia. I pochi elementi al momento a disposizione degli inquirenti non permettono di delineare i contorni di un misterioso omicidio. Che di omicidio si tratti, al momento, sembra essere una delle poche certezze. La Procura rodigina ha subito aperto un fascicolo per omicidio, inevitabilmente contro ignoti. Né la vittima, né il suo assassino sono infatti individuabili al momento.

Non è Isabella

La Procura di Padova non ha ricevuto alcuna segnalazione che possa far pensare che il cadavere ritrovato nel Po a Occhiobello possa essere quello di Isabella Noventa, la donna di 55 anni uccisa nel 2016 dall'ex fidanzato Freddy Sorgato, con la complicità della sorella e dell'amante. Lo stesso Sorgato, fanno presente gli investigatori, aveva confessato di aver gettato la donna nel fiume Brenta. Il cadavere, aveva raccontato, era stato avvolto in sacchetti di plastica mentre il corpo mutilato recuperato l'altro ieri nel rodigino era in un borsone.

Non è Saman

Dai primi accertamenti svolti sembra potersi escludere, allo stato, che il corpo riaffiorato dal Po a Occhiobello ( Rovigo) sia di Saman Abbas, la giovane pachistana scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile di un anno fa. La 18enne, secondo i carabinieri e della Procura di Reggio Emilia, è stata uccisa da cinque familiari nei confronti dei quali di recente sono state chiuse le indagini preliminari per omicidio e soppressione di cadavere. Al momento non troverebbe riscontro l'ipotesi che il cadavere ritrovato nel borsone sia della 18enne. Come avviene in questi casi il Dna sarà comparato con quello delle persone scomparse negli ultimi tempi. 

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