Ucraina, trovati strumenti di pietra di 1.4 milioni di anni fa: potrebbero essere la più antica prova della presenza umana in Europa

I ricercatori sospettano che gli strumenti di pietra possano essere stati modellati dagli antenati umani Homo erectus

Ucraina, ritrovamento di strumenti di pietra che rappresentano la prima testimonianza di presenza umana in Europa
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Giovedì 7 Marzo 2024, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 11:24

Nel sito archeologico di Korolevo, in Ucraina sono stati rinvenuti strumenti di pietra risalenti a 1,4 milioni di anni fa che sembrerebbero rappresentare la più antica testimonianza di presenza umana in Europa. La scoperta rivoluzionaria, pubblicata sulla rivista Nature, fa luce sull’arrivo dei primi esseri umani e sulla direzione del loro viaggio.

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La ricerca

Secondo questa ricerca si ritiene che gli ominidi (il gruppo che comprende gli esseri umani moderni e le specie di antenati strettamente imparentati come i Neanderthal) siano arrivati in Eurasia (Europa-Asia) circa due/un milione di anni fa. Secondo i ricercatori ad oggi non si riesce ad avere una data ben precisa, a causa della mancanza di siti archeologici. Uno di questi rari siti in cui sono stati effettuati scavi importanti è Korolevo, nell'Ucraina occidentale. Negli anni 70, i ricercatori hanno portato alla luce una serie di pietre scheggiate dal sito, modellate da rocce vulcaniche.

Ora, gli scienziati hanno utilizzato nuovi metodi per datare gli strati di roccia sedimentaria.

I ricercatori sospettano che potrebbe essere stato l'Homo erectus, la prima specie a camminare in posizione eretta e a padroneggiare l'uso del fuoco. L'autore di questo studio, Roman Garba ha riferito che: «Il nostro primo antenato, l'Homo erectus , fu il primo degli ominidi a lasciare l'Africa circa due milioni di anni fa e dirigersi verso il Medio Oriente, l'Asia orientale e l'Europa.Sulla base di un modello climatico e di dati sui pollini di campo, abbiamo identificato tre possibili periodi caldi interglaciali in cui i primi ominini avrebbero potuto raggiungere Korolevo seguendo molto probabilmente il corridoio migratorio del fiume Danubio».

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