IL SOSPIRO DI SOLLIEVO
Alla pubblicazione dei risultati un sospiro di sollievo è stato tirato da Petro Poroshenko, fino a qualche settimana fa, indicato in forte ritardo, nonostante nei suoi cinque anni di presidenza abbia legato definitivamente i destini del proprio Paese al mondo occidentale, abbandonando il polo russo, e sia stato uno dei fautori della creazione di una Chiesa ortodossa ucraina indipendente unita dopo 332 anni di giurisdizione moscovita. «Mai vista una concorrenza del genere ha osservato Poroshenko -. E' stata sconfitta la quinta colonna russa che voleva far deragliare il nostro corso verso l'Europa e l'adesione alla Nato».
Attorno alla sede della Commissione elettorale sono state erette delle tende, che potrebbero essere il centro di una nuova rivolta contro il potere come nel 2004 e nel 2013. Non si capisce, però, chi siano i loro occupanti e cosa vogliano. Grande malumore è stato espresso dalla squadra vicina a Julija Timoshenko, l'ex eroina del Majdan 2004, che vede definitivamente sfumare i propri sogni di diventare capo dello Stato. La sua dimensione politica è uscita ieri ridimensionata.
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