Trump vuole includere i "Fratelli Musulmani" nella lista delle organizzazioni terroristiche

Trump vuole includere i "Fratelli Musulmani" nella lista delle organizzazioni terroristiche
di Anna Guaita
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Martedì 30 Aprile 2019, 21:08

NEW YORK – In una conversazione privata, a porte chiuse, lo scorso 9 aprile, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha chiesto a Donald Trump quello che aveva già chiesto negli anni scorsi a Barack Obama: “Metti la Fratellanza Musulmana nella lista dei gruppi terroristici”. Se Obama aveva rifiutato un simile passo, Trump ha invece accettato di far contento l’alleato egiziano in visita ufficiale alla Casa Bianca. Secondo indiscrezioni di stampa, confermate poi dalla stessa portavoce del presidente, la designazione di “organizzazione terroristica straniera” per i Fratelli Musulmani è in fase di studio, e sta seguendo «la procedura interna».

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Tuttavia pare che l’Amministrazione sia divisa, e che alcuni vedano il passo come estremamente complicato, al punto che sarebbero in analisi possibili versioni ridotte o alternative, ad esempio di dichiare “gruppo terrorista” qualche associaziome che sia scaturita dalla Fratellanza, o solo la branca che agisce in Egitto, dove al-Sisi l’ha già messa fuorilegge.

La Fratellanza Musulmana infatti è una associazione molto vasta e non centralizzata, con filiazioni in numerosi Paesi del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale. Gruppo sunnita, nato nel 1928 dopo il collasso dell’Impero Ottomano, ha attraversato periodi di clandestinità e periodi di partecipazione ufficiale alla vita pubblica e politica.

A differenza dei vari gruppi jihadisti che popolano la galassia mediorientale, i Fratelli non lottano per l’esportazione dell’Islam nell’Occidente, ma si battono per mettere la fede islamica al centro della vita politica e sociale dei Paesi musulmani. Sebbene ricorrano a metodi pacifici e alla beneficenza e si oppongano alla violenza, sono stati accusati di aver favorito ideologicamente la nascita del terrorismo.

Tuttavia, questa è proprio una situazione in cui è impossibile fare di tutte le erbe un fascio, in quanto l’associazione è oramai così diffusa, da aver assunto vesti e volti diversi nei vari Paesi. Ha dato vita a partiti politici in Tunisia, Marocco, Algeria, Mauritania, Giordania. E non vive solo di donazioni private, ma di donazioni di governi: la Turchia e il Qatar in primis.

Dichiararla in massa fuorilegge significherebbe quindi paralizzare i rapporti con numerosi governi, alcuni dei quali stretti alleati degli Usa, come la Turchia. Questa valutazione ha diviso l’Amministrazione in due gruppi, con il segretario di Stato Mike Pompeo e il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton favorevoli alla designazione, e diplomatici di carriera, funzionari dell’intelligence e del Pentagono su posizione contraria.

Bolton e Pompeo hanno già ottenuto che il presidente dichiarasse terroriste le Guardie della Rivoluzione, un braccio del governo iraniano. E già quella è stata una decisione senza precedenti: gli Usa non avevano mai usato prima la condanna di terrorista contro un organo ufficiale di un governo.


 

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