Putin e i missili a favore di telecamera che sono un messaggio all'Occidente

Ciò su cui riflettono gli analisti è la platealità degli attacchi: tutti avvenuti davanti agli occhi del mondo in concomitanza con i vertici dei leader europei

Putin e i missili a favore di telecamera che sono un messaggio all'Occidente
di Claudia Guasco
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Sabato 2 Luglio 2022, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 08:58

Il presidente russo Vladimir Putin combatte due guerre. Una di trincea, con l’esercito che si consolida a est dell’Ucraina. E una a favore di telecamere, con i missili che distruggono case e centri commerciali: è accaduto ieri a Odessa, dove sono stati distrutti un condominio e un centro ricreativo, e quattro giorni fa a Kiev, con l’attacco a un centro commerciale. Le vittime, in entrambi i casi, sono civili e ciò su cui riflettono gli analisti è la platealità degli attacchi: tutti avvenuti davanti agli occhi del mondo e soprattutto dell’Occidente, proprio in concomitanza con i vertici dei leader europei e l’invito ufficiale a Finlandia e Svezia per il loro ingresso nella Nato. Una sorta di messaggio di avvertimento alla coalizione atlantica. Una visione condivisa anche dal sindaco di Kiev, Vitali Klitschko. «Gli attacchi missilistici della Russia contro la città hanno distrutto più di 200 appartamenti», afferma. «Si tratta probabilmente di una aggressione simbolica, prima del vertice Nato, perché l’ultimo era avvenuto durante la visita del segretario generale delle Nazioni Unite a Kiev».

Terrorismo

L’Occidente continua sostenere l’Ucraina con armi più efficaci per sostenere la sua resistenza, aprendo la strada a una futura adesione all’Unione europea, e dunque la risposta di Putin non si è fatta attendere. Missili sulle case e sui cittadini inermi, un avvertimento sul prezzo da pagare quando si sfida la potenza del Cremlino. «Non si tratta di un attacco casuale ma di terrore contro la nostra gente», ha detto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky dopo l’attacco missilistico nella regione di Odessa costata la vita a 21 persone. «È stato un attacco missilistico mirato, un atto di terrore commesso dalla Russia, diciamolo senza mezzi termini, contro le nostre città e località, contro la nostra gente, adulti e bambini», ha ribadito Zelensky. L’ex comandante generale delle forze armate statunitensi in Europa, il tenente generale in pensione Ben Hodges, è andato oltre collegando l’attacco e gli incontri dei Paesi Nato: «I russi stanno umiliando i leader dell’Occidente», ha affermato. L’Independet approfondisce il tema in un articolo e sottolinea come, il giorno dopo l’attacco di Kiev, quando i leader del G-7 si sono incontrati in Germania per discutere di ulteriore sostegno all’Ucraina durante il loro vertice annuale, la Russia ha lanciato missili contro un affollato centro commerciale nella città di Kremenchuk, nell’Ucraina centrale, uccidendo almeno 19 persone.

Tempistica

I tempi di entrambi gli attacchi sembravano essere giustapposti agli incontri europei del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, del primo ministro britannico Boris Johnson, del cancelliere tedesco Olaf Scholz e del presidente francese Emmanuel Macron, tutti sostenitori dell’Ucraina. Facendosi beffe dell’evidenza, Putin e i suoi funzionari negano che la Russia abbia colpito aree residenziali. Il presidente russo smentisce che il suo esercito abbia preso di mira il centro commerciale di Kremenchuk, precisando che l’obiettivo era un vicino deposito di armi. Ma funzionari e testimoni ucraini hanno affermato che il missile ha colpito direttamente il grande magazzino. Non è la prima volta che attacchi particolarmente efferati vengono interpretati come segnali di crescente nervosismo e insofferenza da parte del Cremlino. Alla fine di aprile i missili russi hanno colpito Kiev solo un’ora dopo la conferenza stampa indetta dal presidente Zelensky con il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres. «Questo la dice lunga sul vero atteggiamento della Russia nei confronti delle istituzioni globali», aveva sottolineato Zelensky.

Putin ha recentemente avvertito che Mosca avrebbe colpito obiettivi finora risparmiati se l’Occidente avesse fornito all’Ucraina armi in grado di raggiungere la Russia. Se Kiev ottiene razzi a lungo raggio, il Cremlino «trarrà conclusioni appropriate e utilizzerà i nostri mezzi di distruzione, di cui abbiamo in abbondanza», ha avvertito il presidente.

 

Putin creatura di Dostoevskij

Per l’ex capo del Pentagono, il generale James Mattis, «la tragedia del nostro tempo è che Putin è una creatura uscita direttamente da Dostoevskij. Ogni sera va a letto arrabbiato, spaventato, pensando che la Russia sia circondata da incubi e questo è ciò che lo ha guidato», sostiene intervenendo a un forum a Seul. Mattis definisce l’invasione dell’esercito russo in Ucraina «patetica», denunciando i suoi sforzi come «immorali, tatticamente incompetenti, operativamente stupidi e strategicamente assurdi». A suo avviso una delle lezioni militari che si possono prendere dall’invasione russa dell’Ucraina è «non avere generali incompetenti in carica delle tue operazioni». «In America abbiamo un proverbio: le nazioni con alleati prosperano, le nazioni senza alleati appassiscono. E ora stiamo vedendo la Russia appassire davanti ai nostri occhi».

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