“Le note correnti di Newton rappresentano gli unici scritti significativi sull'argomento della più grande mente scientifica del mondo che siamo riusciti a rintracciare”, dice Darren Sutherland, specialista di libri della casa d’aste Bonhams.
Newton racconta di un uomo morto in due giorni dopo aver toccato carte “pestilenti”, che ha “subito sentito un dolore come un ago da puntura" e "ha sviluppato un’ulcera pestilente nell’indice”. “I luoghi infetti dalla peste sono da evitare”, scriveva lo scienziato.
La migliore cura, scriveva, era un “rospo sospeso per le gambe su un camino per tre giorni, che ha vomitato in terra i vari insetti che avva, in un piatto di cera gialla". La ricetta segnalata da Newton prevede una combinazione della polvere dell'animale con quella del suo stesso vomito.
Anche Newton fu vittima di un lockdown, come ai tempi del Covid-19. In quel periodo si chiuse il Trinity College di Cambridge proprio per precauzione a causa di una epidemia di peste bubbonica. Tra il 1665 e il 1666 morirono per questa malattia circa 100.000 persone a Londra.
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