Variante Delta, Giappone in ritardo con i vaccini: «Solo 50% popolazione coperta». Stato di emergenza a Tokyo

Variante Delta, Giappone in ritardo con i vaccini: «Solo 50% popolazione coperta». Stato di emergenza a Tokyo
di Mauro Evangelisti
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Domenica 12 Settembre 2021, 15:03 - Ultimo aggiornamento: 21:40

Lo stato di emergenza Covid in Giappone da domani coinvolge anche Tokyo e ad altre 18 prefetture, resterà in vigore fino al 30 settembre. Il Paese sta affrontando la quinta ondata, a causa della diffusione della variante Delta. Gli ospedali sono sotto pressione e ogni giorno si registrano oltre 10mila nuovi casi, anche se c'è una sensibile diminuzione rispetto a due settijmane fa quando si arrivò a 24mila.

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Giappone in ritardo con i vaccini

Il numero di decessi giornalieri è simile a quello dell'Italia (50-60) ma preoccupano un Paese che fino al novembre del 2020 era stato tra i migliori nel limitare il contagio e ogni giorno contava pochi morti. Ma il Giappone ha commesso l'errore di vaccinare molto lentamente e solo oggi ha raggiunto il 50 per cento della popolazione (l'Italia è già sopra il 67 per cento). Tra i paesi del G7 è all'ultimo posto, tanto che a causa di una scarsa immunizzazione della popolazione le olimpiadi a Tokyo si sono svolte senza pubblico (al contrario di quanto sta succedendo in Europa negli eventi sportivi).

 

Restrizioni almeno fino a novembre

Il ministro in carica per la gestione dell'emergenza sanitaria, Yasutoshi Nishimura, in un'intervista televisiva, ha spiegato che solo a novembre ci potrà essere un allentamento delle misure di contenimento.

Per fine settembre si conta di superare quota 60 per cento di vaccinati con doppia dose, per raggiungere l'80 a novembre quando, appunto, sarà possibile ridurre le restrizioni in vigore attualmente.

La situazione

Tra i paesi asiatici, anche la Corea del Sud ha una situazione simile: a Seul i ristoranti devono chiudere presto la sera, mentre la vaccinazione è perfino più in ritardo rispetto al Giappone. Il Covid sta mettendo in crisi anche Thailandia, Vietnam, Malesia e Indonesia. L'unica realtà di quell'area che invece vanta un'altissima percentuale di vaccinati è Singapore che è già all'80 per cento e grazie a questo può permiettersi, almeno per ora, una riduzione sostanziale delle misure di contenimento. 

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