Mamme tedesche emettono fattura, chiedono 8 mila euro al Governo per il lavoro domestico in lockdown

Karin Hartmann
di Franca Giansoldati
3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Maggio 2020, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 08:32

Tre bambini in età scolare, ognuno con le proprie esigenze, gli impegni da mandare avanti in smart working per lo studio di architettura, i clienti da seguire, il tempo da investire per far fare i compiti e dare un occhio alle lezioni on-line dei figli, visto che durante il coronavirus le scuole anche in Germania sono state chiuse. A questo si sono aggiunte le quotidiane incombenze domestiche, lavare, stirare, pulire, fare da mangiare, il marito che ovviamente collabora ma spesso è come un pesce fuori dall'acqua perchè in fondo in ogni casa è la mamma ad essere il punto di riferimento.

Karin Hartmann, tedesca del laender della Sassonia, ci ha pensato tanto e poi ha deciso di fare una specie di class-action con altre mamme lavoratrici che, esattamente come lei, durante il lockdown, si sono trovate sulle spalle persino l'insegnamento dei figli.

Karin ora è a capo di un gruppo di tostissime mamme tedesche che hanno deciso di emettere fattura nei confronti del governo federale perchè durante il periodo di relusione domestica a causa del Covid hanno dovuto supplire alla chiusura dei servizi scolastici nonostante le tasse pagate per un servizio temporaneamente sospeso e in quel periodo non erogato.

Da questo gesto simbolico è partita una campagna nazionale per fare affiorare il peso economico del lavoro dietro le mura domestiche delle mamme.

Ne è anche nato un dibattito politico sui social e una campagna di sensibilizzazione con l'hashtag #CoronaElternRechnenAb, grosso modo traducibile come I conti dei genitori per il coronvirus. Karin e le altre mamme hanno motivato il dirompente passaggio spiegando all'opinione pubblica che si è trattato di un lavoro supplementare e non retribuito che ha – per molte di loro – sottratto tempo alla professione. Da qui la necessità di emettere fattura per le ore impiegate a fare da supplenti agli insegnanti scolastici. I rimborsi richiesti dalle mamme al momento non sono stati erogati tuttavia hanno aperto un vasto dibattito, anche perchè molte di loro hanno un profilo pubblico e sono blogger piuttosto note come Rona Duwe, Sonja Lehnert e Patricia Cammarata. 

Hanno calcolato che una mamma ha lavorato per circa 8 mila euro dal momento dell'isolamento per fare l'insegnante d'asilo, la maestra delle elementari o la prof, per svolgere il mestiere di infermiera, per fare la colf, la cuoca, la psicologa, la governante. Altro che multitasking.

#CoronaElternRechnenAb è ormai un grido di guerra, se non un grido disperato anche se in Germania non tutti hanno apprezzato questa presa di posizione. Molte sono state le critiche arrivate soprattutto da associazioni, politici e intellettuali piuttosto conservatori e legati ad una visione tipicamente patriarcale. Questo a sua volta si traduce in età avanzata in una pensione molto ridotta: le donne ricevono complessivamente il 46 per cento in meno di pensione rispetto agli uomini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA